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2021 – Attività del CIPESS – Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile e avvio delle attività del CITE – Comitato interministeriale per la transizione ecologica.

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giovedì, Novembre 21, 2024

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L’Agenda ONU 2030 e il Green Deal dell’Unione europea hanno reso necessari vari interventi sul quadro giuridico – istituzionale a livello nazionale volti ad assicurare il perseguimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile (SDGs – sustainable development goals). La dott.ssa Francesca Macioce, dirigente con compiti di consulenza, studio e ricerca presso il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (DIPE) della Presidenza del Consiglio dei ministri, ha partecipato attivamente a questo processo. Dottoressa, quali sono state a suo avviso negli ultimi anni le innovazioni più importanti della governance istituzionale?

Come lei sa, e secondo valutazioni ampiamente condivise, le innovazioni più importanti sono state certamente:

a) l’attribuzione al CIPE (Comitato interministeriale per la programmazione economica) di ulteriori competenze in tema di sviluppo sostenibile che hanno indotto a conferirgli la nuova denominazione di CIPESS – Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile – a decorrere dal 1° gennaio 2021 (Articolo 1-bis del D.L. n. 111 del 2019, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 141 del 2019);

b) l’attribuzione al nuovo Ministero della transizione ecologica non soltanto delle competenze già spettanti al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, ma anche di una competenza più ampia in materia di sviluppo sostenibile, comprensiva delle politiche energetiche, prima attribuite al Ministero dello sviluppo economico;

c) la creazione del CITE – Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Articolo 57 bis del D.Lgs. n. 152 del 2006, introdotto dal DL 1° marzo 2021, n. 22, convertito dalla L 22 aprile 2021, n. 55), che ha tenuto la sua riunione di insediamento il 28 maggio 2021.

Dott.ssa Macioce, considerato il ruolo della Presidenza del Consiglio, le chiederei di soffermarci sui due Comitati interministeriali summenzionati. Anzitutto, come valuta la trasformazione del CIPE in CIPESS?

La modifica ha rappresentato a mio avviso un’innovazione di ordine sistemico in quanto finalizzata a rafforzare il coordinamento delle politiche in materia di programmazione economica degli investimenti pubblici, ai fini del perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Il passaggio dal CIPE al CIPESS è avvenuto in attuazione di un indirizzo del Governo ben più generale, che va nella direzione di promuovere la sostenibilità intesa nella triplice accezione di “sostenibilità ambientale” “sostenibilità economica” e “sostenibilità sociale”.

Gli obiettivi dello sviluppo sostenibile devono ormai essere pienamente integrati e valorizzati nelle scelte di politica economica e nelle decisioni di investimento pubblico, al fine di garantire una crescita economica incentrata su un modello di sviluppo rigenerativo, secondo canoni di sostenibilità, e assicurare la coerenza delle politiche settoriali e territoriali con i principi, gli obiettivi e gli impegni assunti in sede internazionale e europea. In questa prospettiva, grande importanza assumono, in parallelo con gli impegni relativi al perseguimento dei SDGs, gli impegni assunti con l’Accordo di Parigi sul clima (COP21 – 2015), l’Accordo di Glasgow (COP26 – 2021) e, a livello UE, oltre al Green Deal, il Piano di investimenti per un’Europa sostenibile (COM 2020/21) e la Legge europea sul clima, che introduce l’obiettivo della neutralità climatica dell’UE entro il 2050 e stabilisce nuovi obiettivi per ridurre le emissioni di gas a effetto serra almeno del 55% entro il 2030.

Qual è il ruolo del DIPE in questo contesto?

Il DIPE, che è la struttura amministrativa che assicura lo svolgimento delle funzioni del CIPESS (come in precedenza del CIPE), ha svolto nel 2021 attività di supporto di notevole rilievo. Posto di fronte a questa sfida grande e complessa con cui il Paese si sta misurando e dovrà misurarsi nei prossimi anni, ovvero coniugare la crescita con la sostenibilità, ha dato un grande contributo in particolare alla predisposizione della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri “Linee di indirizzo sull’azione del CIPESS per l’anno 2022”, sottoscritta dal Presidente Draghi il 7 dicembre 2021 e registrata dalla Corte di conti il 4 gennaio del 2022.

Sì, in effetti la Direttiva ha ricevuto grande attenzione da parte del Sole24Ore e della stampa in generale. Ce ne parla?

Volentieri. Con tale Direttiva si è inteso fornire alle amministrazioni componenti il CIPESS alcuni indirizzi operativi. In estrema sintesi, a) tutti gli investimenti relativi a proposte pervenute presso il Comitato devono essere programmati coerentemente con il perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile; b) entro il 2022 una specifica delibera CIPESS fornirà le linee guida generali che dovranno essere seguite dalle Amministrazioni nella presentazione di proposte di investimento pubblico. Tali linee guida comprenderanno una relazione descrittiva e un set di indicatori di sostenibilità che verrà individuato anche sulla base di un confronto preliminare con i Ministeri che fanno parte del Comitato (Ministri dell’Economia e delle finanze, degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, dello Sviluppo economico, della Transizione ecologica, delle Politiche agricole alimentari forestali, delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, del Lavoro e delle politiche sociali, della Cultura, per il Coordinamento di iniziative nel settore del Turismo, dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca, per il Sud e coesione territoriale, per gli Affari regionali e le autonomie, il Sottosegretario di Stato agli Affari europei nonché il Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome).

Dott.ssa Macioce, può fornirci qualche dato sulle principali delibere emanate dal CIPESS nel corso del 2021?

Sì, sono dati pubblici e danno indicazioni importanti sulle attività svolte. Le risorse complessivamente assegnate e/o mobilitate possono essere ripartite nelle seguenti aree:

Salute (6 delibere – n. 34, n. 35, n. 36, n. 70, n. 71, n. 72 – per un totale di circa 123.965,06 milioni di euro);

Attività Green (delibera n. 37);

Sostegno alle attività produttive (2 delibere, n. 73 e n. 74);

Ambiente, difesa del suolo, delle risorse energetiche e irrigue (delibera n. 91, concernente il riparto di contributi in favore dei territori che ospitano siti di centrali nucleari e impianti del ciclo del combustibile nucleare, importo complessivo € 13.759.392,93);

Politiche urbane (delibera n. 53 concernente il riparto del Fondo nazionale per la montagna, per un importo complessivo di 28.146.679,00 euro).

Lei che è stata anche dirigente pro tempore, nel 2021, dell’Ufficio IV – Investimenti per l’ambiente, le imprese e le aree urbane del DIPE, può riassumerci cosa stabilisce la delibera relativa alle attività green?

È una delibera piuttosto importante, che richiede qualche precisazione sul quadro normativo di riferimento. Il c.d. Decreto Semplificazioni 2020 (D.L. 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla L. 11 settembre 2020, n. 120) ha introdotto un meccanismo per il rilascio delle garanzie pubbliche da parte di SACE S.p.A. (servizi assicurativi e finanziari per le imprese – società per azioni del gruppo a partecipazione pubblica Cassa Depositi e Prestiti) a sostegno dei programmi di investimento e delle operazioni, anche in partenariato pubblico privato, relative a progetti green predisposti conformemente ai parametri definiti nel Regolamento UE sulla tassonomia delle attività ecosostenibili (Regolamento n. 852 del 18 giugno 2020).

Ai sensi dell’articolo 64 del predetto D.L., le garanzie sono rilasciate in base a specifici indirizzi contenuti in una Convenzione stipulata tra SACE S.p.A. e Ministero dell’Economia e delle Finanze, che viene approvata dal CIPE (ora CIPESS) entro il 28 febbraio di ogni anno. La prima Convenzione ha ottenuto il via libera con delibera del CIPE n. 55 del 29 settembre 2020.

Le garanzie SACE possono essere rilasciate a supporto di nuovi progetti o investimenti – non solo legati all’export – di aziende di qualsiasi dimensione, che dovranno essere in grado di: a) agevolare la transizione verso un’economia pulita e circolare, b) favorire l’integrazione dei cicli produttivi con tecnologie a basse emissioni per la produzione di beni e servizi, c) facilitare la transizione verso una mobilità sostenibile, multimodale e intelligente al fine di ridurre l’inquinamento.

Gli investimenti ammessi alle garanzie sono pertanto finalizzati a realizzare progetti economicamente sostenibili e a favorire la de-carbonizzazione dell’economia, l’economia circolare, la riduzione dell’uso della plastica e la sostituzione della plastica con materiali alternativi, la rigenerazione urbana, il turismo sostenibile, l’adattamento e la mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico, l’imprenditoria giovanile e femminile.

I soggetti destinatari della Garanzia sono tutte le aziende italiane, di qualsiasi dimensione (anche PMI), beneficiarie di qualsiasi tipologia di finanziamento messo a disposizione da parte di banche nazionali o estere, operatori finanziari nazionali o esteri nonché sottoscrittori di prestiti obbligazionari e altri strumenti finanziari per crediti concessi sotto ogni forma.

Nel dettaglio, con la Delibera CIPESS n. 37 del 2021 è stato approvato l’Atto di indirizzo per le attività di SACE a sostegno dei programmi di investimento e delle operazioni, anche in partenariato pubblico privato, relative alle attività sopra descritte conformemente alle indicazioni UE. Sottolineerei che è stata mantenuta la sostanziale stabilità del quadro di indirizzi fornito e divenuto operativo all’entrata in vigore della menzionata prima Convenzione MEF SACE S.p.A (18 dicembre 2020) per consentire agli operatori di mercato, sia industriali che finanziari, di proseguire nello sviluppo di progetti che per loro complessità e tempistica necessitano di una certa stabilità del quadro regolatorio di riferimento.

Grazie, molto chiaro. Altra delibera che appare di prioritario interesse in questa nostra essenziale analisi delle recenti attività CIPESS è quella da lei indicata in materia di ambiente, difesa del suolo, risorse energetiche e irrigue.

Sicuramente, la delibera CIPESS n. 91 concerne la ripartizione dei contributi per l’anno 2020 (importo complessivo € 13.759.392,93), a titolo di compensazioni, a favore dei territori che ospitano siti di centrali nucleari e impianti del ciclo del combustibile nucleare.

Tale importo spetta nella misura del 50% ai Comuni sede di impianto, del 25% alla relativa Provincia e del 25% ai Comuni limitrofi. I predetti contributi sono vincolati alla realizzazione di interventi per la tutela delle risorse idriche, la bonifica dei siti inquinati, la gestione dei rifiuti, la difesa e l’assetto del territorio, la conservazione e valorizzazione delle aree naturali protette e la tutela della biodiversità, la difesa del mare e dell’ambiente costiero, la prevenzione e protezione dall’inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico: si tratta pertanto di interventi finalizzati allo sviluppo sostenibile dei territori.

Dott.ssa Macioce, rilevata l’importanza delle delibere CIPESS che abbiamo preso in considerazione, le chiederei ora qualche elemento di valutazione anche sull’innovazione introdotta con la creazione del CITE.

Il CITE è finalizzato a garantire la transizione ecologica in vista del conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile in materia ambientale. Nasce cioè dalla necessità di favorire la realizzazione delle politiche nazionali di transizione ecologica attraverso un diverso modello organizzativo maggiormente idoneo ad integrare esigenze dell’ambiente ed esigenze dello sviluppo economico, anche in vista di una migliore soddisfazione degli interessi provenienti dai settori economici e produttivi.

Mi sembra opportuno evidenziare poi l’emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 19 luglio 2021 recante il Regolamento interno del CITE e l’attribuzione al DIPE dei compiti propri della Presidenza del Consiglio in ordine al supporto tecnico e organizzativo del predetto Comitato. Ciò, se da un lato incentra in un’unica struttura, il DIPE, il supporto tecnico dall’altro, lascia aperte diverse questioni concernenti le reciproche relazioni.

Quali sono state quindi le principali attività di avvio del CITE?

Nel 2021, il CITE ha svolto le attività necessarie all’approvazione della Proposta di piano per la transizione ecologica, i cui contenuti sono descritti nella delibera n. 1 del Comitato. In sintesi, sono stati individuati gli obiettivi, le azioni da porre in essere, le politiche e il cronoprogramma da adottare in tema di transizione ecologica.

Di rilievo anche l’istituzione del Comitato tecnico di supporto (CTC) cui partecipano rappresentanti di ciascuno dei ministeri componenti il CITE (Ministri per la Transizione ecologica, dell’Economia e delle finanze, dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, del Lavoro e delle politiche sociali, delle Politiche agricole alimentari forestali), ed avente la specifica funzione di provvedere ad istruire le varie questioni poste all’ordine del giorno del Comitato, coordinando la discussione che verte spesso su tematiche tecniche. Il DIPE assicura inoltre il coordinamento tra CITE e Comitato tecnico di supporto e, rispettivamente, con il Comitato Interministeriale per gli Affari Europei (CIAE) e Comitato Tecnico di Valutazione (CTV) che assiste il CIAE ai fini della definizione della posizione italiana sui principali dossier dei negoziati in sede europea in materia ambientale (al momento, il pacchetto “Fit for 55” e gli atti delegati sulla tassonomia).

La Dottoressa Francesca Macioce.

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