Prendi il mio cuore’ è il titolo, mutuato dalla celebre poesia di Saffo, della provocatoria mostra pensata per l’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, dall’artista ungherese Andi Kacziba, ospitata dalla Galleria Raffaella De Chirico di Arte Contemporanea di Milano.
Nella mostra, nata dalla domanda ‘Cosa può offrire alla società una donna che alla soglia dei cinquant’anni ha compiuto delle scelte non convenzionali e non completamente accettate dalla società?’, l’artista 48nne invita il pubblico ad appropriarsi dei suoi organi vitali.
Non solo il cuore, ma i reni, i polmoni, sempre che – è la triste nota dell’autrice – abbiano ancora un valore. Superato parzialmente lo stigma della mancata maternità, la richiesta della società – viene spiegato dalle note che accompagnano la mostra – è quella dell’affermazione personale attraverso la carriera ed il lavoro, ambito nel quale non è stata comunque raggiunta una parità di genere. Cosa accade dunque se una donna non è riuscita o non desidera affermarsi almeno professionalmente? Andi Kacziba risponde con una serie di polaroid in cui offre se stessa e i propri organi al visitatore come azione/gesto sacrale. Gli organi rappresentati sulle foto si concretizzano in sculture nel percorso della mostra, che si apre e si conclude con uno zerbino sul quale Kacziba ha impresso la propria immagine supina come metafora della donna zerbino che permette al prossimo di calpestarne la dignità.
Fonte: Ansa