IQ. 17/07/2013 – Le notizie che stanno filtrando dalla Regione sull’incontro di oggi tra la Cabia di Regia e i Direttori Generali sulla riduzione dei tempi di attesa non ci tranquillizzano; tutt’altro. Stiamo parlando, da quello che ci risulta, di 60 milioni di prestazioni sanitarie (aggiungendoci le oltre 3.000.000 di prestazioni prenotate tramite numero verde Regionale) che in questo modo verrebbero gestite al di fuori del Re.cup. Il maggior coinvolgimento del medico di base lo troviamo ambizioso oltre che doveroso, ma sostituirli al Re.cup, a nostro avviso, complicherà non poco le cose e temiamo anche eventuali ripercussioni sul piano occupazionale per coloro che sono impiegati attualmente nel sistema regionale di prenotazione.
Lo dichiara in una nota il Segretario Organizzativo della Uil Fpl di Roma Paolo Dominici.
La Uil Fpl di Roma ha più volte denunciato che i tempi di attesa sono in costante aumento, a partire dalle prime visite. Ben oltre i 30 giorni previsti dalla legge in moltissime strutture ospedaliere: parliamo della visita endocrinologica, della visita urologica, della visita gastroenterologia e cosi via. Per non parlare degli esami diagnostici strumentali come Ecografie, Ecocolordoppler, Risonanze Magnetiche e Tac mediamente 180 – 300 giorni di attesa. Per la Risonanza Magnetica Cervello e Tronco Encefalico ad esempio ci sono pochissime disponibilità: Tor Vergata (maggio 2014), Frosinone e Rieti (Marzo 2014), Asl Roma C e San Camillo (Aprile 2014).
Oggi a nostro avviso si doveva studiare soprattutto il modo per far aumentare concretamente le disponibilità delle agende delle varie strutture ospedaliere al Re.cup sino al 70% e limitare l’utilizzo degli accessi diretti (ossia prenotazioni gestite direttamente dagli specialisti); in merito a questo ultimo problema ci risultano i seguenti dati: al Sant’Andrea circa il 61%, San Giovanni Addolorata circa il 45%, San Filippo Neri circa il 76%, Asl Roma H il 56,9%,San Camillo Forlanini il 66%, Asl Roma G 46%, Roma F il 41% circa, Asl Roma E circa il 48%, Asl Roma D il 46%,Asl Roma B il 42%, Asl Roma C il 40% e cosi via.
Vogliamo solo accennare una delle tante complicazioni che si presentano nel nostro sistema sanitario. Su alcune visite di controllo, che dovrebbero rientrare tra quelle da escludere dal Re.cup, ci sono riserve di svariati specialisti nelle varie strutture Ospedaliere i quali si rifiutano di accettare i pazienti che si presentano con l’impegnativa contenente la dicitura visita di controllo, perché vogliono che si effettui il primo accesso presso il loro reparto; cosa a nostro avviso assolutamente non giusta perché se un cittadino ha una patologia significa che è già stata accertata e non ha senso effettuare una nuova prima visita. Questo, sino ad oggi, ha creato molti problemi, costringendo i poveri utenti a dover prenotare le prime visite con il risultato di dover pagare il ticket di 34 euro circa, dal momento che l’esenzione per patologia esenta la seconda visita 89.01 e non la prima.
Mentre siamo lieti di apprendere che la Regione Lazio ha deciso di coinvolgere le strutture private accreditate; si deve partire soprattutto da quelle critiche (Ecografie, Risonanze Magnetiche ed Ecocolordoppler).
Ed infine – conclude Dominici – a questo si deve aggiungere un aumento dell’utilizzo degli attuali macchinari per i vari esami diagnostici, lo sblocco del turn over per reperire personale infermieristico e medico, un maggior controllo sulla Libera Professione ed incentivare l’utilizzo del Dottor Cup che tanti risultati sta producendo con le prenotazioni effettuate dal medico di base per le visite urgenti, entro le 72 ore, attraverso un canale preferenziale gestito attualmente sempre dal Re.cup Regionale.
La Uil Fpl di Roma è pronta a dare il proprio contributo per offrire le soluzioni più idonee e logiche volte a ridurre i tempi di attesa.