IQ. 29/08/2013 – La politica italiana, si sa, si trova in una crisi molto profonda che rispecchia poi quella che è la situazione del nostro paese.
Proprio in questi giorni caotici però, Letta e gli altri componenti del governo, sembrano aver deciso quale indirizzo dare all’Italia nel futuro prossimo con un Consiglio dei Ministri che forse passerà alla storia come quello in cui, con l’abolizione dell’IMU a partire da gennaio 2014, si rafforza un’alleanza che fino a qualche giorno fa sembrava avere le ore contate.
Una problematica come quella dell’IMU divideva le opinioni già da prima del compromesso tra PD e PdL con questi ultimi decisi a portare avanti la battaglia dell’eliminazione dell’imposta con annesso rimborso delle rate pagate fino ad oggi ed il PD che con il tempo sembrava essere diventato intransigente sotto questo punto di vista pensando all’IMU come un’imposta solo per i più facoltosi.
La strada per una soluzione del genere era pronta ormai da giorni con il ministro Delrio che aveva caldeggiato l’idea, appoggiato da buona parte del PD, con il viceministro Stefano Fassina che addirittura ci aveva fatto capire senza mezzi termini di condividere ampiamente la proposta di Delrio, con il connubio PD-PdL dato ormai per spacciato.
Purtroppo o per fortuna, questo non sta a noi stabilirlo, la politica italiana ci ha abituato da sempre a continui cambi radicali di scenario quando tutto sembra dirigersi per il verso opposto, quindi la sorpresa che tutti gli italiani ieri hanno avuto nell’ascoltare il responso del Consiglio dei Ministri è stata moderata da un fattore fondamentale : l’abitudine.
Entrando nello specifico il governo ha deciso di abolire l’IMU definitivamente dal gennaio 2014 con eliminazione della prima rata di settembre 2013 e con la concreta possibilità che anche la rata di dicembre venga messa da parte.
Sempre da gennaio 2014 conosceremo una nuova tassa diversa dall’IMU, stiamo parlando della Service Tax che entrerà nel pacchetto della legge di stabilità che verrà presentata alle camere ad Ottobre. Questa nuova tassa detta anche Taser sarà una imposta che andrà a toccare, a differenza dell’IMU, i rifiuti, inglobando e modificando la Tares, ed i servizi indivisibili.
Più precisamente, riguardo i rifiuti urbani, si stabilirà la tariffa da pagare in base a quantità e tipologia di rifiuti prodotti rispetto alla superficie dell’abitazione, per quanto riguarda servizi indivisibili invece la novità sembra essere che la tassa che li andrà ad interessare riguarderà sia il proprietario dell’immobile sia un eventuale occupante.
Altro aspetto da non dimenticare della nuova Taser è il coinvolgimento sempre più importante dei comuni che avranno un ruolo fondamentale nella gestione di questa tassa. Come già accennato in precedenza questa mossa salva il governo lasciando presagire che Letta, rispettato il vincolo fondante dell’alleanza col PdL, potrà governare con molte meno pressioni e sicuramente senza scadenze, come dichiarato dal premier stesso dopo il Consiglio dei Ministri.
Ora la domanda che tutti, forse anche i ministri, si stanno facendo riguarda le possibilità di successo di una scelta cosi’ delicata. La verità è che nessuno può dirlo adesso, solo il tempo potrà indicarci se questa è davvero una scelta azzeccata che porterà vantaggi economici al paese oppure se ci troviamo di fronte alla solita mossa che porta solo svantaggi nelle tasche degli italiani e quindi dello Stato.