IQ. 21/09/2013 – Buongiorno gente mia che pensate, ieri mattina adagiato nel mio giaciglio, appena destatomi dal mio giusto riposo notturno, ho ascoltato come ogni mattina le cronache che dall’esterno mi compenetrano con violenza crescente, sentendo che c’e’ aria di un “ritorno al passato” di quasi vent’anni, mi sono rallegrato e mi sono detto “che bello, si torna indietro di venti anni, si ricomincia dunque”,.
Cosi mi sono alzato ed una volta entrato in bagno, la prima cosa che ho fatto è stato guardarmi allo specchio.
-Specchio, specchio delle mie brame, chi è il più giovane del Reame? – Ma la mia transitoria euforia è stata di scarsa durata, l’immagine che vedevo riflessa era quella di un sessantenne invecchiato e con qualche ruga, mi è tornato in mente il titolo di un vecchio film di Troisi “Ricomincio da tre”. Ma la vita continua e alcune persone dovrebbero guardarsi allo specchio più spesso, allora oggi ho pensato di farvi dono di una poesia in rima fonica e baciata che scrissi tempo fa.
‘A STORIA DER MONNO CONOSCE LE SUE ERE
CHE SCORONO VIA INSIEME A LE LORO FIERE
COSI SEMO TRANSITATI DALL’ERA DE LI LEONI
A QUELLA DE OGGI CO’ ‘N BRANCO DE CIARTRONI
BESTIOLE STUPIDE, NEMMANCO ‘NTELLIGENTI
ARRUOLATE CO LI SORDI D’ASTUTI DELINQUENTI
A COSTO DA RIMANE’ DAVANTI A LA MAGNATORA
RINNEGHENO TUTTO, FINANCO L’ESSE ‘NA SIGNORA
LA GRAVITA’ ATTUALE DE ‘STA TRISTE SITUAZIONE
NUN è IN SE STESSA MA NELLA SUA MISTIFICAZIONE
INFATTI, PE’ FA DIGERI’ AR POPOLO ‘STI RAPPRESENTANTI
L’HAI PRIMA DA RIDURE A ZOCCOLE E SARTIMBANCHI
COSI PE CANCELLA’ A LA GENTE STORIA E TRADIZIONE
CE FANNO PRIMA TRANSITA’ NELLA DISPERAZIONE
ARMENO SI NUN S’ARICORDAMO CHI SEMO STATI
NUN SOFFRIMO VEDENNO COMO SEMO DIVENTATI
Affettuosamente Mario Brozzi