IQ. 24/09/2013 – Le molte facce della poliedrica Titina De Filippo rivivono sul palco del Quantestorie di Manziana
Successo pieno per lo spettacolo andato in scena Sabato 21 Settembre per celebrare la grande attrice partenopea a 50 anni dalla scomparsa
Con una scena che richiama il teatro pirandelliano Titina che si fa personaggio ha fatto irruzione ieri sul palco del cine-teatro Quantestorie di Manziana chiedendo gli artisti e al pubblico: “Ma tutto questo è per me?”.
Sì perché lo spettacolo andato in scena ieri, per la regia di Adriana Rasi Carlone e la direzione artistica di Elena Aielli, è stato un caloroso tributo a questa indimenticata attrice la cui grandezza è stata in gran parte oscurata dalla figura dei due fratelli, Eduardo e Peppino. A lei invece, più che un ruolo da comprimario, poteva calzarle a pennello il ruolo di prima donna. Lo si è visto bene nel ruolo di Filumena Marturano, ritagliato per lei dal fratello Eduardo che l’ha scritta in poche notti.
Così in una serata evento tra musica, teatro e cultura è andato in scena uno spettacolo originale ed unico per celebrare la figura di Titina De Filippo, a 50 anni dalla sua scomparsa. Una figura poliedrica, le cui spoglie riposano nel cimitero di Manziana, che oltre che attrice è stata pittrice, poetessa, sceneggiatrice (si contano 21 sceneggiature), ma anche donna di casa e brava cuoca.
Una serata che è stata un po’ anche una riunione di famiglia della quale, nel prologo, ha parlato lo stesso nipote di Titina, Mario Carlone sottolineando come tra due grandi famiglie del teatro di tradizione partenopeo, i De Filippo e i Carlone appunto, che si esibivano al Teatro San Carlo di Napoli – l’unico a non essere stato requisito durante la guerra – ci sia stato un doppio intreccio con Titina che sposò Pietro Carlone e Peppino De Filippo che sposò Adele Carlone. Ricordi familiari che arrivano fino a rievocare il vissuto quotidiano a Palazzo Scarpetta, dal nome dell’altro grande esponente del teatro napoletano di cui i De Filippo erano figli naturali
Mirabili in particolare, nel corso della serata, i brani composti dal maestro Pier Michele Bertaina sui testi delle poesie di Titina e interpretati oltre che dall’attore Fauto Tassi anche da Vania Pietrobattista in una toccante interpretazione. Sonorità napoletane, in omaggio a Titina, sono state rievocate poi con grande entusiasmo ed allegria dai St John’s Singers che hanno dimostrato di saper andare altro il repertorio gospel che da oltre 20 anni li ha resi famosi in Italia all’estero.
L’arte di Titina, la passione per i collage, un talento di artista di razza sono poi stati sottolineati dal professor Gaetano Vari. “Le cartuccelle” di cui parla Eduardo in una poesia alla sorella – ha detto Vari – con le quali lei lavorava messe insieme producevano grandi opere molte delle quali, come il ritratto di De Chirico, erano volte ad indagare l’introspezione del personaggio. Di grande evocazione poi il brano del filmato con Titina intenta a ritrarre Anna Magnani, altra grande icona del teatro italiano del Novecento.
Il finale recitativo di Filumena Marturano, interpretato dall’attrice Rita Pensa con grande trasporto, è stato in qualche modo il numero clou dell’evento. Filumena che racconta l’infanzia nei bassi di Napoli, l’amica già “smaliziata” che le dice “vieni con me”, poi la vita in strada e quel freddo Domenico Soriano inconsapevole di avere un figlio da lei. “I figli so tutti uguali” ribadisce lei. E l’avrà vinta.
Che si trattasse di una serata speciale lo si è visto anche dalla grande affluenza di pubblico, tanti spettatori – attirati anche dal marchio Il Cantiere dell’Arte, la prestigiosa organizzazione che da 20 produce eventi culturali – molti dei quali non sono riusciti a prendere posto nel teatro.
“Il successo della serata – ha commentato sul palco in chiusura la regista Adriana Rasi Carlone – ci ripaga dei tanti mesi di lavoro, ma nel contempo c’è amarezza per i tanti spettatori che hanno dovuto rinunciare alla serata a causa del teatro tutto esaurito”. Così l’appello al sindaco di Manziana Bruno Bruni per rinnovare l’appuntamento con Titina in un nuovo grande evento in piazza, in uno spazio tale da poter contenere un pubblico numero. “Accettiamo la sfida” – ha sottolineato il sindaco Bruni apprezzando inoltre la formula adottata per il progetto che ha messo insieme realtà culturali e di spettacolo dell’intero territorio. “Pur nelle ristrettezze finanziare – ha aggiunto ancora Bruni – è stato per noi doveroso assicurare un sostegno economico per questa manifestazione del quale eravamo certi del grande livello culturale”.
Ad animare la serata, resa possibile dal contributo del Comune di Manziana e della Cassa di Risparmio di Civitavecchia decine di artisti. Splendida l’interpretazione del Gruppo Mandolinistico La Primavera di Malafemmina in omaggio a Totò, amico di Titina oltre che collega in molti film. Come d’effetto è stata l’interpretazione del finale di Napoli Milionaria che culmina nella celeberrima battuta “Adda passa’ ‘a nuttata”.
Questi gli artisti che si sono alternati sul palco: St John Singers diretti da Alessandra Paffi, gli attori della Compagnia Partenope Carmine Ferrara, Diana Astore, Fausto Cassi; il soprano Vania Pietrobattista, l’attrice Rita Pensa; il Gruppo Mandolinistico La Primavera diretto dal maestro Salvatore Mele; il maestro Pier Michele Bertaina, autore peraltro di musiche originali eseguite per la prima volta; Alessandra Bertoldi che ha presentato la serata.
L’intero evento è oggi inoltre un documento unico che appartiene al patrimonio della Provincia di Roma, ente che ha finanziato le riprese esclusive dello spettacolo ritenendo lo spettacolo degno di figurare nel fondo filmico provinciale.
La manifestazione si è avvalsa del patrocinio inoltre del Comune di Napoli, Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio, Comune di Civitavecchia, Comune di Bracciano, Comune di Canale Monterano, Pro Loco Manziana. Si è avvalsa inoltre del contributo del Comune di Manziana e Cassa di Risparmio di Civitavecchia.