IQ. 05/10/2013 – La Farnesina segue direttamente attraverso la sua rete diplomatico-consolare più di 7.000 connazionali all’estero – di cui 3.103 detenuti – che presentano diverse problematiche di emergenza o di assistenza legale, informando in maniera continuativa i familiari in Italia.
A questi casi se ne aggiungono altrettanti seguiti quotidianamente ed autonomamente anche con interventi di assistenza finanziaria dalle sedi diplomatico- consolari all’estero. Riguardo poi in particolare alla problematica di minori contesi, su circa 330 casi di sottrazione internazionale di bambini italiani (o doppi cittadini) illecitamente trattenuti all’estero, ne sono stati risolti positivamente la metà.
Il caso dell’attivista Greenpeace
Il Ministro Emma Bonino si mantiene in stretto contatto con l’Ambasciata a Mosca e il Consolato Generale a San Pietroburgo per seguire il caso di Cristian D’Alessandro – attivista di Greenpeace in stato di detenzione nella Federazione Russa. Il Console Generale a San Pietroburgo è stato informato che – conclusasi la procedura di interrogatorio davanti al Giudice – a tutti gli arrestati, incluso D’Alessandro, e’ stato contestato il reato di pirateria. Al riguardo, la Ministro Bonino esprime il forte auspicio “che l’inchiesta chiarisca i fatti e consenta la rapida conclusione della vicenda, che tenga conto della natura pacifica della protesta”. Il Console Generale ha ricevuto la telefonata di D’Alessandro – che ha confermato di essere in buone condizioni di salute – e sta inoltre organizzando un incontro tra D’Alessandro e i genitori che si recheranno in Russia nella terza settimana di ottobre. Le autorità russe hanno assicurato piena disponibilità ad autorizzare visite consolari e di parenti.
Riunione ambasciatori a Mosca
Su impulso del Ministro l’Ambasciatore italiano a Mosca, Cesare Maria Ragaglini, ha organizzato un incontro con gli Ambasciatori di Danimarca, Finlandia, Francia, Olanda, Polonia, Svezia e Regno Unito, allargato alla Delegazione UE ed alla Presidenza lituana, per coordinare apposite iniziative per favorire la rapida liberazione dei fermati. Parallelamente prosegue l’attività di coordinamento nell’ambito del Gruppo per la Protezione Consolare – riunitosi su convocazione della Delegazione UE – con l’inclusione delle dieci Ambasciate non comunitarie i cui cittadini sono anch’essi in stato di fermo (Argentina, Australia, Brasile, Canada, Nuova Zelanda, Svizzera, Turchia, Ucraina e USA). Il tema è stato trattato anche nella riunione degli Ambasciatori UE.