IQ. 22/10/2013 – La legge di stabilita’ varata dal governo e’ una manovra recessiva e ”il parlamento non puo’ rimanere sordo” alle istanze dei sindacati.
Questo il pensiero del segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, secondo cui la legge di stabilita’ e’ ” figlia di un accordo politico fine a se stesso che non raggiunge nemmeno l’obiettivo della stabilita”.
Con l’esecutivo ” il margine di contrattazione e’ zero o vicino allo zero – ha sottolineato Angeletti nel corso di una conferenza stampa tenuta dopo l’incontro con i leader di Cisl e Cgil – per questo chiederemo incontri ai capogruppi di Camera e Senato” . Gli scioperi decisi rappresentano una ” forma di pressione sui parlamentari che non possono essere insensibili perche’ prima o poi si votera” . ” Una vera legge di stabilita’ – ha fatto notare Angeletti – avrebbe dovuto avere come obiettivo la crescita economica che dev’essere basata sull’espansione della domanda interna, perche’ affidarsi solo ai mercati internazionali e’ irrealistico ”.
” Da qualunque punto di vista si vuole guardare l’obiettivo dev’essere la crescita e l’unico strumento e’ la riduzione delle tasse sui lavoratori dipendenti e sui pensionati per aumentare la capacita’ di spesa dei cittadini; inoltre ridurre il carico fiscale alle imprese che investono e assumono” . ” Cosi’ – secondo Angeletti – si condanna il paese alla stagnazione per il 2014 e 2015” . ” Non e’ propaganda e allarmismo immaginare che il tasso di disoccupazione giovanile non fara’ che aumentare. La prospettiva e’ buia ”. A tutto cio’ si aggiunge il blocco reiterato dei contratti nel pubblico impiego che secondo i sindacati non potra’ che produrre ulteriori effetti negativi.
Per ottenere le risorse Cgil, Cisl e Uil propongono di aumentare l’aliquota delle rendite finanziarie dal 22 al 23%, introdurre i costi standard obbligatori, accorpare le imprese pubbliche che hanno bassi bacini di utenza, ridurre le stazioni appaltanti nella P.A.. ” Dobbiamo far si’ che il 2013 sia l’ultimo anno in recessione – ha dichiarato Angeletti – bisogna avere il coraggio delle scelte finora non fatte ”.