di Stefania Paradiso
(IQ. 22/11/2012) – Il Cappellano di San Vittore, Don Alberto Barin, è stato arrestato per abusi sessuali in cambio di piccoli favori a detenuti stranieri.
Approfittare di una condizione d’inferiorità di un essere umano è di per sé spregevole. Lo è ancor di più, però, se chi sfrutta e ricatta esseri umani e, nella fattispecie detenuti in difficoltà, è un prete.
I favori consistevano in sigarette, prodotti per l’igiene personale, spazzolini e del buon cibo.
Le vittime, detenuti di età compresa tra i 22 e 28 anni, extracomunitari in carcere per piccoli reati si rivolgevano a lui anche per ottenere il parere favorevole alla concessione della scarcerazione.
Un giovane africano ha denunciato gli abusi e così Don Alberto Barin, 51 anni, è stato portato nel carcere di Bollate.
Don Davide Milani responsabile per le Comunicazioni sociali della Curia di Milano si dice sconcertato e addolorato, manifestando massima fiducia e appoggio agli inquirenti.
Di fronte a casi del genere è sempre difficile esprimersi.
Ricattare persone deboli e bisognose di beni essenziali è aberrante e nemmeno l’ipotesi della malattia e della perversione riesce a giustificare tanto scempio.
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