A ottobre 2013, rispetto al mese precedente, le esportazioni crescono dello 0,8% mentre le importazioni diminuiscono dell’1,3%.
La crescita congiunturale dell’export è da ascrivere all’energia (+13,4%) e, in misura minore, ai beni di consumo (+4,0%). Al netto dei prodotti energetici, la dinamica delle vendite verso i paesi extra Ue ristagna (-0,1%). Dal lato dell’import il calo congiunturale riguarda tutti i raggruppamenti principali di beni, a esclusione dell’energia (+3,4%).
Nell’ultimo trimestre la flessione congiunturale delle esportazioni (-0,6%) risente soprattutto del calo delle vendite di beni strumentali (-2,0%) e prodotti intermedi (-1,4%). Nello stesso periodo, l’incremento congiunturale delle importazioni (+0,7%) è contrastato solo dalla flessione degli acquisti di energia e di beni di consumo durevoli (entrambi -3,0%).
Rispetto allo stesso mese del 2012, a ottobre 2013 le esportazioni registrano un contenuto aumento (+1,5%) mentre le importazioni flettono in misura consistente (-8,0%).
Per l’intero periodo (gennaio-ottobre 2013) la crescita tendenziale delle esportazioni si conferma positiva (+2,0%) e interessa tutti i principali raggruppamenti di beni, salvo l’energia (-13,5%) e i prodotti intermedi (-3,3%). Nello stesso periodo le importazioni registrano un’ampia flessione (-10,1%), particolarmente forte per l’energia (-19,1%).
A ottobre 2013, il surplus commerciale con i paesi extra Ue è più che raddoppiato (+2,9 miliardi) rispetto a ottobre 2012 (+1,4 miliardi). Nei primi dieci mesi del 2013 il surplus verso i paesi extra Ue raggiunge i 14,2 miliardi, a fronte di un disavanzo pari a -4,1 miliardi nello stesso periodo del 2012. Al netto dell’energia, il saldo commerciale si amplia: da +49,3 miliardi del periodo gennaio-ottobre 2012 a +56,7 miliardi nello stesso periodo del 2013.
I mercati più dinamici all’export sono: ASEAN (+18,5%), EDA (+18,2%), Cina (+15,8%), Stati Uniti (+12,6%) e MERCOSUR (+9,0%). In diminuzione sono le vendite verso Svizzera (-14,4%), Turchia (-2,7%) e paesi OPEC (-0,4%).
La diminuzione delle importazioni è particolarmente rilevante dai paesi OPEC (-24,8%), dalla Turchia (-22,3%), dai paesi MERCOSUR (-15,6%) e dagli Stati Uniti (-12,4%).