Otto aziende agricole ispezionate, 212 falsi braccianti agricoli individuati e 940.000 Euro di indennità indebitamente percepite a danno dell’Inps, questi i numeri complessivi dell’operazione “Easy Gain” condotta negli ultimi mesi dal Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Crotone.
Le Fiamme Gialle pitagoriche, nell’ambito dell’attività volta alla tutela della spesa pubblica, hanno dedicato particolare attenzione al settore degli interventi di sostegno agli operatori dell’agricoltura, anche in virtù di importanti precedenti risultati di servizio conseguiti dal Corpo nelle altre province calabresi, constatando, ancora una volta, l’estrema diffusione di fenomeni fraudolenti in questo comparto.
L’analisi di rischio, effettuata attraverso incroci tra i dati reddituali e quelli riferibili alla manodopera assunta, ha fatto emergere evidenti anomalie e, conseguentemente, sono scattati i controlli nei confronti di otto aziende agricole, di cui 6 del comprensorio petilino e 2 di Isola Capo Rizzuto.
Molteplici gli “escamotage” adottati dagli imprenditori agricoli per giustificare le assunzioni dei braccianti e, quindi, consentire ai lavoratori di beneficiare di indennità previdenziali ed assistenziali (indennità di disoccupazione e di malattia, assegni di maternità).
Si spazia dalla stipula di contratti d’affitto di fondi rustici assolutamente disconosciuti dai proprietari all’utilizzo di contratti sottoscritti da persone già da tempo decedute. Sempre con riferimento alla disponibilità dei terreni, in un caso gli approfondimenti investigativi hanno fatto emergere, dall’esame dei documenti relativi ad un contenzioso con l’Ente Parco Nazionale della Sila, che si trattava di terreni abbandonati da almeno un decennio.
L’analisi dei finanzieri ha portato alla luce anche molte irregolarità riguardanti la posizione dei braccianti. Infatti, in alcuni casi sono stati individuati lavoratori che, nello stesso periodo temporale, risultavano già assunti come dipendenti da altre imprese.
Decisamente singolari le situazioni di braccianti che risulterebbero aver lavorato addirittura nella giornata del 31 novembre, unitamente ai casi accertati di lavoratori che sarebbero stati impegnati nei campi anche quando, in realtà, si trovavano detenuti o comunque presenti presso uffici di polizia.
Non mancano anche lavoratori registrati come presenti malgrado si fossero da tempo trasferiti in altre province.
Inoltre, a fattor comune, dalle audizioni dei lavoratori, sono emerse incongruenze rispetto ai periodi di assunzione dichiarati dalle imprese o alle coltivazioni asseritamente effettuate, nonché presenze lavorative in giornate che, come desunto dalle tabelle pluviometriche della Protezione Civile, sono state caratterizzate da intense precipitazioni.
L’attività operativa è stata estesa anche al controllo di eventuali contributi comunitari erogati nell’ambito della Politica Agricola Comune a beneficio delle aziende agricole ispezionate.
Effettivamente, anche con riguardo a questo aspetto sono state riscontrate irregolarità. Un’impresa agricola del petilino ha infatti ottenuto indebitamente euro 32.000 di finanziamenti, concessi in vari anni dagli organismi pagatori (AGEA/ARCEA), poiché ha presentato la domanda unica di pagamento indicando la disponibilità di terreni in realtà condotti da altri coltivatori.
Addirittura, uno di questi appezzamenti risultava compreso nella domanda unica di pagamento presentata da altro imprenditore.
I titolari delle aziende agricole ed i falsi braccianti sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Crotone, alla quale è stato richiesto anche il sequestro di denaro o beni sino a concorrenza degli importi fraudolentemente conseguiti.
L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Crotone ha evidenziato, purtroppo, l’estrema attualità di un fenomeno particolarmente radicato, anche perché ritenuto una sorta di “ammortizzatore sociale”, ma che il Corpo intende continuare a contrastare e perseguire con sempre maggiore determinazione.