Buongiorno gente mia che pensate! Rammento ad ognuno che ciascun fine -seppur sacrosanto- qualora non viaggia nel mezzo adeguato, non conquista mai l’agognata meta!
Considerando l’amore il vero tritolo dei nostri tempi, lascio sempre a voi tesori miei, la libera interpretazione, ma vi consiglio di tenere lontani i cattivi pensieri, anche se mi rendo conto che a volte è anche difficile scegliere i mezzi per essere compresi ed è pur sempre la metà ciò che più conta per renderci felici.
Io sono un buono e riesco a credere sempre nell’amore che mi viene donato, perchè penso che ognun di noi ne abbia bisogno, ma per concretizzarlo non basta il “fare” o il “volere” dobbiamo imparare ad amarci e a rispettarci, spero non me ne abbiate se a volte uso crude locuzioni per rendere i miei concetti, ma la poesia deve armonizzare con il contenuto.
“Amore? Te credo!
Ammazza quanto me piace de crede!
Ma mica perché me sento n’fregnone
ma perché odianno sarei ‘n piagnone
abbraccico er crede come ‘a fede!
Oggi che l’omo’bbono è n’cojone!
Oggi c’ar compromesso ognun cede,
cascanno poi l’un l’artro come prede,
d’amore nun vojo fa l’imbrojone .
“Amore” è ’n dono quant’un regazzino
senza nostargia, puro sentimento,
e nun necessità de contentino.
A chi se l’è ridotto a “fallo o imene”
lascianno così ogni’nnamoramento
se faccia trapiantà d’amore er gene
affettuosamente Mario Brozzi