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L’ amore per gli animali può negare la libertà di pensiero?

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sabato, Novembre 23, 2024

di Stefania Paradiso (*)

Io non so se sono a favore o contro la sperimentazione animale. Credo solo però che chi ama così tanto gli animali non può odiare così tanto gli esseri umani da augurare morte, dolore e sofferenza estrema. Proprio perché vanta un animo così puro e delicato dovrebbe essere contro ogni forma di violenza, umana ed animale.

Il 21 dicembre Caterina S. ha pubblicato su Facebook una foto che la ritrae con il respiratore sulla bocca e un foglio in una mano: “Io, Caterina S., ho 25 anni grazie alla vera ricerca, che include la sperimentazione animale. Senza la ricerca sarei morta a nove anni. Mi avete regalato un futuro”.

La giovane, oltre ad essere affetta da quattro malattie rare, abbinate a un prolattinoma, un tumore ipofisario, il reflusso gastroesofageo, l’asma allergica e la tiroidite autoimmune, ha avuto “in dono” ulteriori auguri di malattia e dipartita.

Sono arrivati insulti, minacce e messaggi di morte.

Ecco qualche esempio: “Per me puoi morire pure domani, non sacrificherei nemmeno il mio pesce rosso per te”, “Magari fosse morta a nove anni, un essere vivente di m…. in meno e più animali su questo pianeta”.

Non c’è pietas (nel senso di umana compassione) per un essere umano che soffre, come se fosse colpa sua se la sperimentazione viene fatta sugli animali.

La maggior parte di coloro che si definiscono “animalisti”, a mio avviso, si sono dimostrati in questa circostanza ignoranti ed offensivi.

La cosa più triste che evinco dalla storia di Caterina è che, quasi sempre, in nome di ideali e di battaglie, ci si dimentica la libertà e la dignità altrui. Il non capire o condividere non deve significare estremismo o chiusura. Il dialogo non c’è e ci riduce ad essere cattivi e intolleranti.

caterina2

Chi ama gli animali non può e non deve offendere chi sceglie o è costretto a curarsi con farmaci sperimentati su di essi.

Ognuno deve essere libero di fare quello che crede. Anche perché spesso alcune situazioni non lasciano molta libertà di scelta.

Oppure Caterina avrebbe dovuto scegliere di morire e accontentare i molti perbenisti ed animalisti?

 (*) Caporedattore Informazione Quotidiana

 

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