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‘L’ospedale’ del Dott. Brozzi

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lunedì, Novembre 25, 2024

Buon pomeriggio gente mia che pensate, riporto una frase che San Filippo Neri amava dire ai ragazzi che vivevano per le strade di Roma, spesso abbandonati a sè stessi “state boni se potete” ma in effetti “stare” significava “essere” Il suo modo di porsi si diffuse e influenzò la vita della città e anche quella della Chiesa,per tutti egli rappresentò un punto di riferimento unico.

Prima di ogni cosa era il confessore dei i poveri come dei ricchi e aiutava chiunque a risolvere i problemi quotidiani, dando ad ognuno il senso della religiosità.

Filippo raccolse uomini di qualsiasi estrazione sociale e il loro comune denominatore era l’amore, li coinvolgeva impegnandoli tutti insieme leggendo la Bibbia o pregando.

Inoltre impegnava nobiltà e popolo a fare assistenza ai malati negli ospedali, insomma metteva tutti al servizio di Dio, anche gli artisti.

Non a caso nacquero gli “oratori” della musica perché Filippo Neri faceva cantare e declamare nelle ore di studio, i fatti della Sacra Scrittura, insomma rappresentazioni sacre.

Era sempre beato, comunicava letizia a chiunque lo avvicinasse, per questo il popolo di Roma e la Chiesa lo ricordano come il “Santo della Gioia”.

Amava i fanciulli, li educava gioiosamente alla vita cristiana comprendendo i loro bisogni. Tutti lo amavano e lo rispettavano, esattamente il contrario di ciò che avviene nella nostra società dove, se sei buono, ti prendono per stupido, ma quel “essere buoni” è anche il recondito motivo per il quale ill mondo di oggi è incapace di accogliere l’invito del Santo.

Per molto tempo, ho creduto che dicesse questa frase ai suoi ragazzi perché era sordo, invece li invitava alla bontà, quella che ci vorrebbe ai nostri politici che a furia di tagliare i costi della sanità per i loro interessi personali, hanno lasciato il popolo fregnone a non poter contare più neanche su un “pronto soccorso”

L’OSPEDALE

TUTTO SPIETATAMENTE DIMINUISCE

LA DISPERAZIONE INVECE CRESCE

IERI ‘N AMICO S’E’ SENTITO MALE

E HA PASSATO UN GIORNO IN OSPEDALE.

J’HANNO DETTO “CHE FAI TE, VIENI OGGI?

NUN CE STA ER POSTO, ‘N DOVE T’APPOGGI?”

NER CONTEMPO ARIPORTA ER GIORNALE

C’AUMENTENO LI MORTI IN OSPEDALE.

AI SIGNORI CHE STANNO AR QUIRINALE

PRIMA O POI PURE A LORO CAPITERA’

CHE QUARCUNO JE METTA L’ORINALE

E NOI SAI CHE FAMO? RESTAMO A GUARDA’

QUER GIORNO NUN JE SEMBRERA’ REALE

MA CAPIRANNO QUANT’E’ BRUTTO STA LA’

Affettuosamente Mario Brozzi

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