Buon giorno gente mia che pensate, non trovate che mai come oggi può ritenersi attuale l’antico adagio:
“Altro giro altra corsa …Indica in modo ironico una ripetitività quasi ossessiva di una certa azione, specie se giocoforza dopo un primo iter infruttuoso e deriva dall’espressione usata dai giostrai nei luna park.
Ma è anche la nostra giostra. quella dove saliamo ogni volta che si va a votare, gli schemi sono gli stessi, anche i percorsi, qualche volta cambia il giostraio, purtroppo però oggi l’ambìto regalo è la nostra sopravvivenza.
Nei quattro quartieri di Arezzo, dove si svolge la giostra del Saracino,come rievocazione di un’epoca medioevale, si rivive un’antica competizione cavalleresca che consiste nel colpire un bersaglio posto sullo scudo del “buratto”.
Anche Dante Alighieri, nè parla espressamente in alcune celebri terzine del XXII canto dell’Inferno, ma oggi però se ne può parlare tranquillamente essendo questa politica molto medioevale.
Dunque salite gente, salite.
La giostra de la vita
La vita ‘n fonno nun è che na giostra
su cui salimo tutti in fila indiana,
bambini, ladri e fij de na puttana,
co no stesso fine: mettese n’mostra!
Ma oggi n’palio c’è la vita nostra
nun è più er tempo de la quintana;
li giocatori gireno n’bandana
pe nisconne ‘na bella faccia tosta.
Forti de scudo e palla chiodata
si de lancia cojevi ar Saracino
lesto te tirava ‘na tortorata.
Ma quello dava giù ar giocatore,
mica come st’oggi fatto mancino,
andò paga er santo p’er peccatore!
Afettuosamente Mario Brozzi