Da mesi ci stanno giungendo lamentele di molte lavoratrici e cittadine in gravidanza secondo le quali è pressoché impossibile prenotare alcuni esami diagnostici strumentali entro determinate settimane di gravidanza, volte allo studio del feto e della madre o volti a specificare se il feto presenta o meno anomalie cromosomiche.
Per questo abbiamo deciso di condurre una indagine accurata, in tutte le strutture pubbliche di Roma e del Lazio, avvalendoci di alcune lavoratrici che si sono recate personalmente nelle varie strutture pubbliche di Roma e Lazio o hanno contattato il Re.cup (Numero Verde della Regione Lazio per le prenotazioni delle visite specialistiche ed esami diagnostici).
Ad annunciarlo è il Segretario Generale della Uil Fpl di Roma e Lazio Sandro Bernardini.
Partiamo con l’Ecografia Ostetrica (ministeriale 88.78) che dovrebbe essere erogata in Esenzione (Decreto del 10 settembre 1998 sulla Gravidanza), soprattutto all’inizio della Gravidanza ed entro la 13 settimana (ma anche tra la 19esima e la 23esima settimana, tra la 28esima e la 32 esima e dalla 41esima settimana). A fronte di qualche Ente che eroga questo esame entro i 3 mesi, come l’Asl Roma A con il Sant’Anna, l’Asl Roma D con il Poliambulatorio Territoriale Coni Zugna,l’Asl Roma F con il Poliambulatorio Etruria, l’Asl Roma H ad Albano,l’Asl Roma G con l’Ospedale Angelucci e l’Asl di Frosinone a Ceccano,l’Asl di Rieti a Poggio Mirteto,l’Asl di Viterbo ad Acquapendente,l’A.O.San Filippo Neri, ce ne sono altri i cui tempi di attesa non consentono alla donna in gravidanza di effettuare questo esame nei tempi prestabiliti, o peggio non ci sono disponibilità. Stiamo parlando dell’Asl Roma B, Asl Roma C, A.O.San Giovanni Addolorata, A.O.San Camillo Forlanini, A.O.Sant’Andrea, Umberto I, Policlinico Tor Vergata.
Il problema non si presenta se ci si rivolge alla Libera Professione, con attese di pochi giorni; ad esempio nel Presidio Ignazio Silone dell’Asl Roma C,al San Paolo nell’Asl Roma F, a Velletri nell’Asl Roma H, al Goretti nell’Asl Latina, Al San Giovanni Addolorata (S.Maria), all’Umberto I.
Oppure l’Ecografia Ostetrica con Flussimetria (o Ecocolordoppler Addome Inferiore), ministeriale 88.75.2, anch’essa funzionale alla valutazione della regolarità della crescita fetale. Ebbene anche questo esame è difficile prenotarlo nelle varie Asl di Roma e Lazio. Ad eccezione dell’Asl Roma A, C con 155 giorni di attesa, E (con 175 giorni di attesa), Rieti (85 giorni di attesa), Frosinone (30 giorni attesa) e Viterbo (165 giorni di attesa), F (60 giorni attesa), non si prenota nell’Asl Roma B, D, G, H, Latina, San Giovanni, San Camillo, SFN, S.Andrea, Umberto I e Policlinico Tor Vergata.
Come nel primo caso, in Libera Professione presso gli stessi Enti cambia musica: entro Aprile è possibile effettuarlo a Latina, Umberto I, San Giovanni, Roma F, Roma C, e nell’Asl Roma G (in un consultorio a Monterotondo).
La Eco Morfologica (ministeriale 88.78) in genere deve essere erogata tra la 20 esima e 23 settimana. Situazione simile ai primi due casi; prenotabile solo presso l’Asl Roma A, B, C, D, E , F, Frosinone, Latina, Viterbo. Tempi di attesa inesistenti se l’esame viene svolto a pagamento nelle strutture pubbliche.
Concludiamo con il Colloquio per Amniocentesi, indispensabile per le donne in gravidanza oltre una certa età (per verificare eventuali malformazioni cromosomiche del feto, quali per esempio la sindrome di Down) dove abbiamo riscontrato le maggiori difficoltà; pressoché impossibile prenotarlo tramite Re.cup se non all’Asl Roma A Sant’Anna, e nell’Asl Roma C al Sant’Eugenio. Per il resto la povera donna deve armarsi di tanta pazienza e contattare personalmente i singoli reparti delle strutture ospedaliere di Roma e Lazio per informazioni ed avere un eventuale appuntamento, spesso con scarsi risultati; tra le soluzioni alternative, anche in questo caso, pagare.
Conosciamo la sensibilità del Presidente Zingaretti – conclude Bernardini della Uil Fpl di Roma e Lazio -, per questo chiediamo di intervenire concretamente per risolvere questo problema. Sarebbe opportuno prevedere percorsi riservati alle sole donne in Gravidanza, che consentano l’erogazione di questi determinati esami con tempi certi ed utili, molti dei quali indispensabili entro i 30/60 giorni. Suggeriamo anche la possibilità di prevedere, laddove nell’Asl di appartenenza della donna in gravidanza non ci siano disponibilità in SSN, un accesso in intramoenia prevedendo il pagamento del solo ticket o in esenzione laddove ci siano le condizioni previste dalla legge (come M50-Gravidanza a rischio, ecc ecc). In questo modo, a nostro avviso gli effetti sarebbero immediati, offrendo un servizio ottimale a tutte le donne in gravidanza con un concreto risparmio di tempo, energie e soprattutto denaro.
E’ arrivato il momento – conclude Bernardini – di dare chiari segnali di svolta ai cittadini.