IQ.29/11/2012 – “Renata Polverini e’ maggiorenne e vaccinata e non ha bisogno di consigli, ma credo che legga le opinioni, anche quando non le sollecita. E la mia gliela do’ pubblicamente: nel Lazio bisogna chiudere questa storia di corsa. Da mesi mi sgolo sulla necessità di andare con velocità al voto. E’ una questione di stile”.
E’ quanto scrive Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra, sul sito del partito e su Il Giornale d’Italia.
“Con sensibilità che le va riconosciuta, la Polverini si e’ voluta dimettere. Ma ora bisogna anche votare, dopo la sentenza del Consiglio di Stato. Per me si doveva votare già a metà dicembre, ora non si oltrepassi la data di gennaio.
Si badi bene: le preoccupazioni della presidente del Lazio non sono infondate. Un decreto scritto da ignoranti ha complicato le cose – continua Storace – per cui dal governo non e’ venuto certo un aiuto quando ha scritto una norma che ha scaricato sulla governatrice la responsabilità di decidere se far votare a cinquanta o a settanta seggi. Non e’ questione di lana caprina. E la giustizia amministrativa non ha certo risolto il problema.
Per cui, se le elezioni sono indette a cinquanta seggi, un ricorso di qualunque candidato non eletto ci farà rivotare dopo pochi mesi. Se si indicono a settanta magari arriva la Corte dei Conti a bastonare la presidente. Suggerimento: il pasticcio lo ha creato il governo, il governo lo risolva. Il consiglio di Stato ha sentenziato che se non convoca le elezioni la Polverini entro domenica, da lunedì la palla passa al ministro dell’Interno, coautore della norma pasticcio. Finirà che si voterà a gennaio e a 70 consiglieri.
Nessuno può immaginare di spostare le elezioni con un decreto, tipo election day, per votare con Lombardia e Molise. Al massimo, saranno queste due regioni ad adeguarsi alla data del voto nel Lazio. Un decreto contro una sentenza sarebbe un colpo durissimo alla separazione dei poteri. La giustizia che decide e il governo che contraddice sarebbe una cosa immonda. Quale necessità e urgenza giustificherebbero il posticipo del voto?
E’ bene che si aprano le urne e si affronti la sinistra a viso aperto. Senza paura – conclude Storace – tanto per citare un comportamento che in politica va sempre apprezzato.
La Destra dirà la sua il 9 dicembre alla manifestazione convocata al teatro Olimpico di Roma. Se per quella data il centrodestra non sarà stato capace di avanzare una proposta decente, noi lanceremo la nostra. Non più negoziabile.
La regione Lazio a Zingaretti non gliela regaliamo senza combattere. E se possiamo gli facciamo assaggiare il sapore dell’opposizione. La faceva anche Maruccio”.