Buongiorno cari deliziosi lettori e colleghi nonni, oggi è una magnifica giornata e spero tanto di riuscire ad andare al mare, non avrò con me le mie adorate nipotine come ogni sabato del resto, sono “di riposo”, ho appena finito di leggere una mail che mi ha spedito un giovane molto preoccupato per la sua situazione.
Il nostro amico, insieme alla sua compagna aspetta un bimbo che nascerà a settembre ma è stato “cacciato” di casa dai suoi genitori che non accettano la situazione, il problema reale è un altro, lui e la ragazza al sesto mese di gravidanza sono stati mandati dai servizi sociali nel dormitorio pubblico…..
Vorrei tanto pregare i genitori dei ragazzo di capire la situazione e ripensare ai tempi in cui nelle case vi si abitava in più famiglie tenendo conto che il nascituro, una femmina per l’esattezza, è pur sempre loro nipote.
Sembra che ad alimentare questo rancore nei riguardi del figlio sia il fatto che egli, nonostante non avesse un lavoro stabile, abbia portato a casa la ragazza in questione e che loro stessi si fossero già espressi in merito avvertendo il figlio di non commettere errori perché non lo avrebbero aiutato.
Comprendo che i nonni in questione vogliano mantenere le loro posizioni, ma c’è di mezzo una bambina che presto vedrà la luce e che senza il loro aiuto avrà una vita difficile dall’inizio, il ragazzo mi scrive che i suoi hanno dimostrato una grossa antipatia nei riguardi della ragazza fin dall’inizio ed erano quasi certi che lo avrebbe “incastrato” con una gravidanza dal momento che lei stessa aveva una situazione poco chiara ed era stata cacciata a sua volta di casa dalla madre.
Io essendo una madre comprendo ma, come disse Cesare quando varcò il confine tra Italia e Gallia violando la legge: il dado è tratto e non si può tornare indietro, qualsiasi motivazione abbia spinto i ragazzi a decidere per una gravidanza, tra non molto una magnifica bimba farà capolino da una carrozzina e sorridendo osserverà il mondo circostante e se i suoi nonni non faranno presto qualcosa, se ne dovranno occupare i servizi sociali e spero in cuor mio che i nonni in questione si inteneriscano e rivedano la loro posizione, perché i ragazzi da soli non possono farcela, malgrado l’aiuto si una associazione e la collaborazione di molte persone, hanno bisogno di un lavoro e di una casa.
Io intanto ho messo a disposizione la carrozzina completa delle mie nipotine e il lettino che ho usato per loro in questo periodo, per quanto riguarda il resto cari lettori, scrivetemi e cerchiamo di aiutare questi due giovani, a mio avviso anche volenterosi, per quello che mi riguarda, il ragazzo sta facendo qualsiasi piccolo lavoro che gli capita, ma ciò che mi preoccupa è la casa e per questo mi auguro che i nonni comprendano e che presto intervengano in loro aiuto.
Vi lascio al vostro lavoro e, se potete aiutare i giovani genitori, scrivetemi pure, anche attraverso la redazione, vi metterò in contatto con loro, vi ringrazio anticipatamente e vi invio un abbraccio virtuale,
nonna ciona