IQ. Argentina, 07/12/2012 – Venerdi 7 Dicembre, entra in vigore – a tre anni dell’approvazione del Parlamento argentino – la legge che regolamenta la proprietà e l’utilizzo dei media.
La vecchia legge, risalente all’epoca della dittatura militare, concentrava l’informazione, la diffusione culturale e il controllo del commercio pubblicitario, nelle mani di una ristretta e potente oligarchia, assicurandole il controllo delle nuove forme di comunicazione e portando alla chiusura decine di radio e reti di informazione popolare. Persino la produzione e distribuzione della carta, necessaria per la stampa dei giornali, era concentrata nelle mani dello stesso monopolio.
Questo monopolio, dalla sua posizione privilegiata, ha sferrato una brutale campagna diffamatoria, attaccando le misure del governo dirette a recuperare il controllo statale sull’economia e la società, e ad assumere un ruolo attivo nella nuova politica di integrazione e indipendenza del continente latinoamericano. La campagna diffamatoria è stata perfino indirizzata a negare sistematicamente risultati di primaria importanza come riprendere la sovranità sulla produzione e il commercio del petrolio, sulla compagnia aerea di bandiera, sul sistema pensionistico, dopo più di 25 anni di politiche neoliberiste che hanno distrutto l’economia, privatizzato servizi e risorse, e ridotto in miseria gran parte della popolazione.
La nuova legge prevede il controllo pubblico del commercio della carta e una distribuzione democratica degli spazi dell’etere, in modo che non possano essere concentrati in poche mani; impone la riduzione della percentuale di licenze e permessi posseduti da un’unica proprietà e ne promuove la distribuzione tra le nuove forme associative, culturali, universitarie, artistiche e di partecipazione popolare, radio e televisioni comunitarie.
I mezzi di comunicazione sono oggi in America Latina, il “partito politico” del neoliberismo e dell’oligarchia reazionaria. In Honduras e di recente in Paraguay, le grandi catene di informazione sono state il principale supporto dei colpi di stato “dolci” che hanno rovesciato i governi democratici, e antimperialisti. La tecnica, con forme diverse, è sempre la stessa: criminalizzare governi progressisti, approfittando di eventuali errori e difficoltà ereditate dalla “festa liberista” durata decenni. Nel nostro paese il bersaglio non è solo l’attuale governo, l’attacco è anche agli spazi democratici e ai diritti conseguiti, l’obiettivo è quello di imporre nuovamente
la politica neoliberista che ha prodotto il default del 2001.
Oggi 7 Dicembre saremo insieme a nostri figli, amici, familiari e colleghi per sostenere la nuova legge di media. Festeggiamo davanti all’Ambasciata, in piazza dell’Esquilino alle ore 18.
Ai Festeggiamenti si unisce la Federazione della Sinistra: “Ancora una volta c’è da imparare dal risveglio sudamericano, dopo 25 anni di politiche autoritarie e neoliberiste. Oggi entra in vigore in Argentina la nuova legge sulla stampa. La nuova legge prevede il controllo pubblico del commercio della carta e una distribuzione democratica degli spazi dell’etere, in modo che non possano essere concentrati in poche mani; impone la riduzione della percentuale di licenze e permessi posseduti da un’unica proprietà e ne promuove la distribuzione tra le nuove forme associative, culturali, universitarie, artistiche e di partecipazione popolare, radio e televisioni comunitarie. Una legge che ci fa invidia e che giustamente viene festeggiata dalla comunità argentina domani 7 dicembre alle ore 18 in piazza Esquilino, di fronte alla ambasciata “
La Federazione della Sinistra di Roma si congratula con il popolo argentino per l’importante risultato raggiunto e parteciperà ai festeggiamenti di domani”. E’ quanto afferma Fabio Alberti, Portavoce della Federazione della Sinistra di Roma.