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Fisco immobili- “Il valore della tradizione” – Assoedilizia.

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Fisco immobili – Intervento pubblicato su “IL GIORNO” del 1 novembre 2014. “Il valore della tradizione” – Assoedilizia Achille Colombo Clerici

A s s o e d i l i z i a

Intervento pubblicato su “IL GIORNO” del 1 novembre 2014.

Il valore della tradizione

ACHILLE COLOMBO CLERICI

Internazionalizzazione e globalizzazione rappresentano il futuro che ci sta innanzi.
Corollari ne sono la omologazione e la competitivita’, sul piano economico, delle attivita’ e delle funzioni private e pubbliche nei diversi Stati.

Ma in pratica, cosa sta succedendo ?

Il fenomeno piu’ evidente che si sta registrando su larga scala e’ costituito dalla progressiva riduzione dell’autonomia della vita economica delle famiglie.

Sul piano istituzionale stiamo passando gradatamente dal risparmio familiare gestito direttamente dalle famiglie, attraverso investimenti ed attivita’ direttamente controllati dalle stesse, al risparmio gestito attraverso intermediari; i quali,peraltro, “canalizzano”le risorse prevalentemente verso il campo industriale e finanziario, ritenuto a torto la sola espressione  dell’economia reale. In tale ottica l’investimento immobiliare verrebbe considerato come maggiormente statico; mentre in realta’ e’ solo piu’ stabile.

In tal modo attivita’, funzioni e istituzioni si stanno riorganizzando in aderenza a questo modello sociale.
E lo Stato ne e’ parte attiva attraverso una legislazione che asseconda e favorisce, mi si consenta il termine, questo processo.

La grande industria  sostituisce il piccolo-medio imprenditore e l’artigiano, il supermercato  sostituisce il negozio retail; l’emporio rimpiazza la bottega tradizionale e di qualità e il fondo immobiliare e la società immobiliare quotata  sostituiscono i singoli promotori-investitori immobiliari, chi, a fini economici, la casa la costruisce, la compera o la vende direttamente o al massimo con l’ausilio dell’agenzia.

Qualche dato, premettendo che la recessione ha accelerato il processo, aiuta a riflettere: tra il 2008 e il 2013 (fonte Cgia), la professione più “falcidiata” è stata quella dei ragionieri: a fronte di una diminuzione di 441 mila unità, in termini percentuali la “caduta” è stata pesantissima: – 40,1%. Anche gli imprenditori e gli amministratori delle piccole imprese hanno visto ridursi la platea degli occupati di quasi 215 mila unità (-38,4%). La crisi dell’edilizia ha “gettato sulla strada” moltissimi muratori, carpentieri e ponteggiatori. In termini assoluti si sono trovati senza un lavoro in oltre 177 mila (- 24,7%): e tra questi anche l’artigianato di eccellenza costituito da marmisti, decoratori, ristrutturatori, stuccatori, tappezzieri, che il mondo ci invidia. Con in aggiunta un minusvalore: la perdita  della tradizione, della cultura che queste professioni rappresentano.

Clerici, Presidente Assoedilizia
Clerici, Presidente Assoedilizia

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