“La trattativa condotta ieri dai sindacati per cercare di salvaguardare tutti i 67 lavoratori Auxilium, attualmente impiegati nel Cie di Ponte Galera, non ha purtroppo prodotto gli effetti sperati. Ben 34 lavoratori a oggi sono disoccupati. Le ore messe a disposizione dalla società Gepsa, il nuovo ente gestore che si è aggiudicato questa gara, non permettono di assorbirli tutti”.
Lo dichiarano i segretari generali della Uil di Roma e del Lazio e della UIL Fpl, Pierpaolo Bombardieri e Sandro Bernardini.
“E’ questo – continuano – il prodotto di un bando di gara che presenta molti punti ambigui e lacunosi: il massimo ribasso che di fatto ha portato una riduzione del costo per ospite da circa 40 euro a 29 euro (sono gli immigrati irregolari trattenuti nel CIE per il tempo necessario alle forze dell’ordine di eseguire il provvedimento di espulsione); la mancanza della clausola di salvaguardia per tutti i posti di lavoro; l’assenza di una precisa indicazione del numero di ospiti sui quali fare i conteggi. Non si capisce, infatti, se il conteggio delle ore debba essere eseguito su 125 ospiti o su 250; basti pensare che per fare chiarezza su questo aspetto la Prefettura è stata costretta a chiedere un intervento del ministero dell’Interno”.
“Come pure non è rosea la sorte dei rimanenti 31-33 lavoratori che dovrebbero essere assunti dal primo gennaio 2015 – proseguono i sindacalisti – Per loro molto probabilmente saranno previsti contratti a 19-20 ore settimanali, ovvero un taglio dello stipendio che si avvicina al 50%. Come è possibile sopravvivere con questa miseria? Non sarebbe più opportuno bloccare questo bando di gara? Un bando che ha generato disoccupazione e che non permetterà di effettuare un adeguato servizio all’interno della strutture, con tutti i rischi del caso. Molti dei lavoratori lasciati a casa sono stati capaci non solo di offrire un ottimo servizio, dalle pulizie, all’accoglienza, sino alla mediazione linguistica, al supporto psicologico e medico, ma anche di creare un rapporto umano con queste persone. Da mesi infatti non ci sono disordini”.