Un tribunale di Nuadibyu, nel nord-ovest della Mauritania, ha condannato a morte un giovane che aveva pubblicato lo scorso gennaio un articolo in cui criticava il profeta Maometto. La corte, un tribunale di prima istanza, ha deciso dopo più di sette ore di dibattito; e la sentenza è stata accolta con rumorose grida di gioia dal pubblico che partecipava all’udienza e anche con schiamazzi e raduni festanti nella città. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a morte per fucilazione. Il giovane è svenuto alla lettura della sentenza; poi è stato rianimato e condotto in prigione. Non è ancora chiaro se sia possibile il ricorso.
Il codice penale mauritano prevede la pena di morte per «tutti i musulmani che si fanno gioco di Allah, dei suoi angeli, dei suoi libri o dei suoi profeti».