Il processo Eternit bis contro Stephan Schmidheiny «viola i diritti umani». Lo dice l’entourage dell’imprenditore svizzero della causa cominciata in tribunale a Torino. L’accusa di omicidio volontario viene definita «assurda». E la procura di Torino, nel promuoverla, starebbe «ignorando doppiamente il principio “ne bis in idem”», ossia il principio secondo il quale non si può essere processati due volte per lo stesso reato. Stephan Ernest Schmidheiny è l’imprenditore svizzero, condannato a 18 anni di carcere dalla Corte d’Appello di Torino per il disastro ambientale provocato dall’amianto negli stabilimenti Eternit e nei territori ad essi limitrofi in Italia ma successivamente prosciolto in via definitiva per intervenuta prescrizione del reato.
venerdì, Novembre 29, 2024