IQ.18/12/2012 – Un sistema binario in cui coabitano una nana bianca (una stella piccola, poco luminosa e molto densa, ultimo stadio dell’evoluzione di stelle di piccola massa) e una gigante blu (una stella di mezza età, molto luminosa e molto grande).Una combinazione molto rara, che sulla carta nemmeno dovrebbe esistere. E che, anche quando si verifica, si “traveste” facilmente da buco nero, oggetto per cui infatti i ricercatori avevano inizialmente scambiato anche questa sorgente.
I ricercatori hanno individuato la controparte ottica dell’emissione X, insomma hanno localizzato la sorgente, che si trova nella Piccola Nube di Magellano, una delle galassie vicine di casa della nostra. L’analisi X è stata poi raffinata usando i dati del satellite NASA “SWIFT“.
La sorgente era così luminosa, nella banda X, che la prima ipotesi dei ricercatori è stata che si trattasse di un buco nero, che emette raggi X in quel modo quando la materia precipita al suo interno. Ma qualcosa non tornava nella temperatura di quell’emissione. “L’emissione era piuttosto soft, non andava oltre i 2/3 KeV, cioè non arrivava ai cosiddetti raggi X duri” continua Masetti. “Questo ci ha fatto pensare di avere a che fare con una nana bianca, e non con un oggetto molto più compatto come una stella di neutroni o un buco nero”.
Dopo qualche tempo, poi, l’emissione X è andata scemando, lasciando il posto a una emissione in luce visibile che aveva il tipico spettro di una gigante blu. “Questo ci ha lasciati molto perplessi. Di certo la nana bianca non poteva essersi trasformata in una gigante blu. L’unica spiegazione era che si trattasse di un sistema binario composto da questi due oggetti diversi” spiega Masetti.
Di sistemi così, però, ce ne sono pochissimi. Questo è nella migliore delle ipotesi il terzo ad essere scoperto, e anche gli altri due sono nelle Nubi di Magellano.
(Fonte Media Inaf)