di Pietro Bardoscia
Rispetto alla fine del 2014, ad oggi, il sindacato Cgil ha 723.969 iscritti di meno, ossia una perdita del 13 per cento.
Il Nidil, che in teoria dovrebbe rappresentare tutti gli atipici, quindi il fronte più ampio di possibile espansione, per ora ha il 48,8 per cento in meno di iscritti. Il commercio, la Filcams: -24 per cento. Gli edili, la Fillea: -21,4 per cento. Il ramo dell’agricoltura, la Flai: -20,6 per cento. Le tute blu della Fiom: -12,5 per cento, con le battaglie a viso aperto di questi ultimi anni che, controindicazione, hanno portato i 12mila iscritti del gruppo Fiat a poco più di 2mila.
È anche per questo motivo che dopo ben sette anni la Cgil ha deciso di indire per il 17 e 18 settembre prossimi una “Conferenza di organizzazione” a Roma.
Scorrendo i numeri della Cisl si nota come se nel 2013 i tesserati erano 4.378.629, nel 2014 sono diventati 4.302.352: una perdita di 76.277 unità.
Bilancio positivo per la Uil con più di 6200 unità.