I leader mondiali sono d’accordo nel gestire e comunicare con cautela gli avvenimenti di politica monetaria per evitare fughe di capitali, ma non definiscono l’atteso rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve un rischio per la crescita.
E’ quanto emerge dalla bozza del comunicato finale del G20, in corso in Turchia, ottenuta da Reuters.
Molti Paesi emergenti sono preoccupati che quando la Fed aumenterà il costo del denaro, gli investitori si ritireranno da altri mercati e compreranno asset denominati in dollari, provocando in questo modo il deprezzamento delle valute dei mercati emergenti.
I rappresentanti dei Paesi emergenti chiedevano che il comunicato dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali delle 20 principali economie bollasse come un rischio per la crescita il rialzo dei tassi Usa in questo momento. Ma così non è stato.
Nella bozza del comunicato infatti si legge: “Notiamo che, in linea con il miglioramento delle prospettive economiche, un inasprimento della politica monetaria è più probabile in alcune economie avanzate”.
“Gestiremo accuratamente e daremo comunicazioni chiare sui nostri interventi per minimizzare le ricadute negative, ridurre l’incertezza e favorire la trasparenza”, si legge nella bozza della nota, passibile di modifiche fino a domani.
Il testo accoglie con favore l’irrobustimento dell’attività in alcuni Paesi ma afferma anche che la crescita globale si è rivelata al di sotto delle attese.