Politecnico Milano Inaugurazione 153 Anno Accademico 2015/2016 – Istituto Europa Asia – Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella
Istituto Europa Asia Europasia Europe Asia Institute Informa
di Benito Sicchiero
Inaugurato alla presenza del Presidente della Repubblica il 153° anno accademico
POLITECNICO, ECCELLENZA IN UN PANORAMA NON BRILLANTE PER UNIVERSITA’ E RICERCA
Prima università in Italia, settima in Europa, 24^ nel mondo secondo la classifica di QS, la principale agenzia internazionale di valutazione delle università, è il biglietto da visita del Politecnico di Milano presentato dal Rettore Giovanni Azzone al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell’inaugurazione del 153° anno accademico. Altri ospiti illustri il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
I punti di rilievo del discorso inaugurale di Azzone: tra le Università UE (esclusa la Gran Bretagna), il Politecnico è primo in Art& Design, secondo in Civil&Structural Engineering e in Architecture&Built Environment, 6.000 allievi e 120 ricercatori e docenti stranieri, accordi con le Università europee, asse con Berlino, Parigi, Londra e Cina dove verrà realizzata a Xian una Joint Design School. E ancora: impegno nella ricerca, la sfida per entrare nel gruppo ristretto di atenei che ricevono i fondi comunitari, la ristrutturazione della sede storica di Piazza Leonardo da Vinci secondo il progetto di uno dei suoi ex allievi più illustri, l’Architetto Renzo Piano. Insomma, una Università internazionale fortemente radicata nella cultura italiana.
Politecnico di Milano, eccellenza in un panorama nazionale del comparto non altrettanto brillante: studenti in calo dell’8%, 18% dei giovani che abbandonano dopo il primo anno, calo del 10% dei ricercatori, denuncia Giannini che anticipa un piano di interventi: 500 cattedre aggiuntive, 1.000 ricercatori in più, 2 miliardi e mezzo per la ricerca. Aggiungendo: “Non è ammissibile che un ricercatore abbia lo stesso trattamento di un funzionario statale”.
Si deve fare di più e meglio, insomma, anche se il sistema lombardo – rileva Maroni – già cammina bene per proprio conto: 13 Università, 260.000 studenti, più di 500 centri di ricerca tra cui 19 Irccs. Maroni ha inoltre annunciato l’impegno di aumentare i fondi per la ricerca dal 2 al 3 per cento del Pil regionale, pari a oltre 9 miliardi, nella tradizione di una posizione di avanguardia nel Paese di cui – come ha ricordato Pisapia – l’ottimo risultato di Expo, con oltre 20 milioni di visitatori, un messaggio forte al mondo e un notevole contributo di immagine ed economico alla realtà locale e nazionale, è un bell’esempio.
Resta il fatto che le risorse pubbliche destinate all’università sono al di sotto della media europea. Giunge allora la proposta del Presidente del Consiglio degli Studenti Filippo Campiotti: perché non lasciare che sia il finanziamento privato, adeguatamente regolamentato ma non ostacolato, semmai incentivato tramite un credito d’imposta, ad aiutare l’investimento pubblico sulla formazione universitaria?