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Intervista sul Diaconato Femminile all’ Arcivescovo Vicario

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venerdì, Novembre 22, 2024

Di Marco Tartarini
ROMA  – “Il dibattito sul diaconato femminile si è acceso dopo che Papa Francesco ha delibe rato la creazione di una Commissione specifica di Studio sull’argomento. In verità la discussione sul diaconato femminile era già iniziato a febbraio in concomitanza della festa di San Valentino, nella cerimonia della benedizione dei fidanzati appositamente ristabilita dalla Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala. In quella occasione, il Primate, Sua Beatitudine Alessandro I (al secolo Ales sandro Meluzzi), diede esplicita notizia della volonta’ della Chiesa Ortodossa Italiana Autocefa le, da lui presieduta, di rilanciare l’ordine sacro delle diaconesse. Ne parliamo con l’Arcivescovo Vicario, nonche’ Eparca del Lazio e della Tuscia Filippo Ortenzi, cancelliere della Chiesa Orto dossa Italiana Autocefala.

  1. Come mai la Chiesa di cui lei e’ vescovo rilancia il Diaconato femminile?
  2. Il diaconato femminile e’ un’istituzione risalente al periodo apostolico, infatti ne parla San Paolo di Tarso che, nella Lettera ai Romani, scriveva: “vi raccomando Febe, nostra sorella, dia conessa della Chiesa di Cencrea”. Proprio da questo scritto noi traiamo la deduzione che le dia conesse erano presenti ed attive fin dalle origini del cristianesimo. Dunque il diaconato femmi nile e’ addirittura ben precedente, all’istituzione del monachesimo che e’ nato in Occidente con San Benedetto ed in Oriente con Sant’Antonio, successivamente al III secolo dopo Cristo. Le di scepole di Gesu’, come un po’ tutte le donne che operarono nel cristianesimo delle origini erano tenute in grande considerazione dalle comunità dell’epoca. Le loro testimonianze e i loro insegna menti erano molto apprezzati. Un ruolo preminente lo ebbe, per esempio, Santa Maria Maddale na, che Ippolito nel suo Commento al Cantico chiama “l’Apostolo degli Apostoli”. San Paolo (1 Tim. 3, 8-11) sui diaconi scrive: «Che I diaconi siano degli uomini onorati… che siano provati, e solo poi assolvano il loro servizio di diaconi. Che le donne parimenti siano onorate (semmai,), non maldicenti, sobrie, degne di fiducia in tutto. Che i diaconi non siano stati sposati che una volta».

 

  1. Ma detto ordine e’ stato mai formalmente riconosciuto dalla Chiesa?
  2. Sulla legittimita’ del servizio delle Diaconesse vi sono anche delle delibere conciliari, quale quella del Concilio Ecumenico di Calcedonia del 451 e quello di Costantinopoli del 692, concili ai quali formalmente ha partecipato anche la Chiesa di Roma, che però in seguito ha disapplicato e disatteso.
  3. Quindi per la Chiesa Cristiana delle origini il Diaconato, sia maschile che femminile era il primo grado dell’Ordine Sacro. Gli altri gradi erano il presbiterato e l’episcopato.
  4. Certamente, se si consultano le Costituzioni Apostoliche, libro VIII, valide per tutta la Chiesa Una Santa Cattolica Apostolica ed Ortodossa (Chiesa indivisa del primo millennio) si leggera’ chiaramente che le stesse prevedono l’accesso delle donne all’ordine diaconale. Tale consuetudi ne e’ rimasta nella Chiesa Ortodossa, anche se dal 1400 in poi molte Chiese dell’Est ne hanno for temente limitate le consacrazioni. La Chiesa Ortodossa e’ rimasta fedele ai Concili Ecumenici della Chiesa indivisa del primo millennio mentre, al contrario, la Chiesa Romana, che man mano si e’ allontanata dalla Retta Fede, lo ha abrogato fin dal VI-VII secolo, considerando le donne in degne di far parte del clero, compreso quello minore.
  5. Ma del diaconato femminile in Italia in epoche passate vi e’ rimasta memoria?
  6. Vi sono sante italiane, venerate anche dalla Chiesa Cattolica Romana, che erano delle

Diaconesse, anche se l a Chiesa tende a nascondere la loro appartenenza all’ordine sacro.

 

 

 

  1. Ad esempio?
  2. Le Sante romane Giulia, Typhena e Melania . Vi e’ poi il caso della Santa piu’ venerata in Sicilia: Sant’Agata, patrona di Catania, San Marino e Malta, nonche’ compatrona di Capua e Palermo ed altre localita’ in Italia e all’estero.
  3. Mi risulta pero’ che in Russia, Romania, Bulgaria ed in altre Chiese Ortodosse non vi siano diaconesse.
  4. Per la verita’ con il crescere del monachesimo femminile in diverse Chiese ortodosse è caduta in desuetudine la diaconia femminile, ma non è stata mai formalmente abrogata. Non soltanto, vi sono Chiese come quella Apostolica Armena e quella Apostolica Autocefala Ortodossa Georgia na dove è difficile trovare una parrocchia dove non vi sia almeno una diaconessa. Per quanto ri guarda le chiese greco-ortodosse va ricordato che San Nektarius, (Nettario), nel XIX secolo reini zio’ a consacrare diaconesse, scegliendone diverse tra le monache del monastero da lui fon dato. Il rilancio del diaconato femminile è stato auspicato, tra l’altro, sia dalla Commissione Pan-Orto dossa di Rodi del 1988 che dal Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Greca del 2004.
  5. Nell’antichità come venivano scelte le diaconesse?
  6. Prevalentemente tra le vergini, le vedove e tra le mogli dei vescovi. Al riguardo va ricordato che San Gregorio di Nissa, che per altro aveva una sorella diaconessa di nome Macrina, ebbe la consacrazione ad episcopo unitamente alla moglie Teodosia che nella stessa liturgia venne consa crata diaconessa.
  7. Come venivano viste le Diaconesse nella Chiesa antica e come vengono viste

dall’Ortodossia attuale?

  1. Per comprendere bene il ruolo e la funzione della Diaconia femminile è utile leggere il libro dello scrittore Evanghelos D. Theodoru dal titolo: La questione dell’ingresso delle donne nel Sa cro Clero secondo la tradizione Ortodossa orientale”. Qui l’autore ci ricorda come “secondo la Didaskalia e secondo la Costituzione degli Apostoli (Costitutiones Apostolorum) la diaconessa occupa una posizione molto onorata negli Ordini del clero, dato che in queste fonti da una parte viene sottolineato che i diaconi e le diaconesse appartengono allo stesso ministero, al “ministe rium diaconiae”… è come un’anima in due corpi” . E’ dunque importante sottolineare che, come ci ricorda lo scrittore, diaconi e diaconesse, appartengono allo stesso ministero. Il testo che ho ci tato è consultabile nel sito dell’Arcidio cesi italiana del Patriarcato di Costantinopoli. In ambito cattolico è difficile reperire della documenta zione perché si tende a sminuire e negarne il ruolo delle diaconesse dei primi secoli. Ho l’impressione che si punti a farle apparire in un ruolo senza significato e senza consacrazione … una specie di colf o sacrestana.
  2. Come mai la vostra Chiesa si è caratterizzata in questi ultimi quattro mesi nel rilancio

delle diaconesse?

  1. Il rilancio delle Diaconesse è stato, fin dall’origine, uno dei punti caratterizzanti la Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala, come ha più volte rimarcato il nostro amatissimo Metropolita Sua Beatitudine Alessandro I. Il nostro Primate, tra l’altro, è erede della tradizione ortodossa assiro-caldea del compianto mons. Leopoldo Adeodato Mancini, che per primo rilanciò detto ministero consacrando diacono la signora Marzia Vicenzi di Ala (TN). Madre Marzia, che è tra i membri fondatori della nostra Chiesa, in quanto decana della diaconia femminile nel nostro Paese, è stata ultimamente promossa ad Arcidia cono. Ultima diaconessa consacrata dalla Chiesa Ortodossa Ita liana Autocefala, è stata Maria Dimitrova, autorevole esponente della comunità bulgara di Roma. Nella Chiesa Ortodossa le donne sono presenti anche in altri ordini ecclesiastici minori quali l’Ipodiaconato ed il lettorato. Va ricordato che la prima donna Lettore della nostra Chiesa è stata ordinata a Roma ed è Lorella Latini, stilista, artigiana e crea tiva, nonche’ Presidente dell’associa zione laica di fedeli denominata L’Arca di Sant’Antonio Abate che si occupa prevalentemente della difesa del creato e contro la violenza agli animali”.
  2. tartarini1

 

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