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Il Papa: il mondo è in guerra, non di religione ma per il potere

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martedì, Febbraio 4, 2025

Il Papa ha iniziato nel pomeriggio il suo viaggio apostolico in Polonia in occasione della Giornata mondiale della gioventù. Partito dall’aeroporto di Fiumicino intorno alle 14.15, è arrivato a Cracovia poco prima delle 16.00. Durante il volo verso Cracovia il Papa, come di consueto, ha salutato brevemente i giornalisti del seguito. Il mondo è in guerra – ha detto commentando il barbaro omicidio di padre Hamel in Francia – ma quella che stiamo vivendo “non è una guerra di religione. Il servizio di Francesca Sabatinelli:

“Quando io parlo di ‘guerra’, parlo di guerra sul serio, non di ‘guerra di religione’, no!”.

Lo aveva già detto e ora Francesco lo ripete, questa volta a bordo del volo da Roma a Cracovia: quella che è in atto non è una guerra di religione:

“C’è guerra di interessi, c’è guerra per i soldi, c’è guerra per le risorse della natura, c’è guerra per il dominio dei popoli: questa è la guerra. Qualcuno può pensare: ‘Sta parlando di guerra di religione’: no. Tutte le religioni, vogliamo la pace. La guerra, la vogliono gli altri. Capito?”.

Il Papa riferendosi al barbaro omicidio di padre Hamel, ieri a Rouen, è quindi ritornato con la sua drammatica semplicità al concetto di “terza guerra mondiale a pezzi”:

“Una parola che si ripete tanto è ‘insicurezza’. Ma la vera parola è ‘guerra’. Da tempo diciamo: ‘Il mondo è in guerra a pezzi’. Questa è guerra. C’era quella del ’14, con i suoi metodi, poi quella del ’39 – ’45, un’altra grande guerra nel mondo, e adesso c’è questa. Non è tanto organica, forse, organizzata, sì, non organica, dico, ma è guerra. Questo santo sacerdote che è morto proprio nel momento in cui offriva le preghiera per tutta al Chiesa, è ‘uno’, ma quanti cristiani, quanti innocenti, quanti bambini … Pensiamo alla Nigeria, per esempio: ‘Ma, quella è l’Africa!’. Quella è guerra! Non abbiamo paura di dire questa verità: il mondo è in guerra, perché ha perso la pace”.

In conclusione Francesco, nell’auspicare che i giovani della Gmg “dicano qualcosa che ci dia un po’ più di speranza”, ha ringraziato coloro che hanno espresso le condoglianze per l’uccisione di padre Hamel, a cominciare dal presidente Hollande:

“In modo speciale il presidente della Francia che ha voluto collegarsi con me telefonicamente, come un fratello: lo ringrazio”.

radiovaticana.it

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