“La linea ferroviaria Roma-Viterbo non ha registrato alcuna novita’ positiva ne’ per quanto riguarda la sicurezza, ne’ perquanto riguarda la frequenza e la qualita’ dei treni”. Lo dichiara, inuna nota, il deputato del Pd, Marco Di Stefano. “La mia interrogazionesu questo tema non ha ancora ricevuto una risposta da parte delGoverno: ho riproposto oggi un quesito in commissione Trasporti.
L’unica novita’ sembrerebbe quella della rinuncia da parte dellaRegione Lazio alla qualifica di linea ferroviaria concessa/connessa.
La linea figurava tra le connesse perche’, una volta raggiunta lacitta’ di Viterbo, era collegata alla linea nazionale. Rinuncia chenon risulta essere stata sufficientemente motivata dalla Regione, ne’tanto meno dal Governo che si e’ limitato a prendere atto delladecisione regionale e sulla quale gradiremmo risposte urgenti econvincenti”, spiega Di Stefano. “La gestione dell’infrastruttura edel servizio di trasporto e’ stata affidata dalla Regione all’Atac,con risultati disastrosi. Ma oltre al materiale rotabile per lo piu’
vecchio e fatiscente, la linea ha bisogno di modifiche, raddoppi emessa in sicurezza con nuove tecnologie”, prosegue. “In una situazionea dir poco confusa e senza un idea sul futuro della linea, il
presidente del Consiglio e il presidente della Regione Lazio firmanol’intesa per il Lazio e impegnano 154 milioni per la Roma Nord:piacerebbe sapere per fare cosa. Che cosa vuol fare la Regione,essendone proprietaria, riguardo la gestione dell’infrastruttura e lagestione del servizio di trasporto. L’impostazione espansionisticadelle Ffss che sta di fatto contraddicendo, per quanto riguarda lagestione del servizio, l’apertura al mercato piu’ volte dichiarata dalgoverno si avvale anche della commistione di RfI con Trenitalia”,aggiunge. “Invece la strada maestra, ora che tutti sono d’accordo cheRfi deve rimanere pubblica, e’ quella di farla godere di un assolutaautonomia aziendale, togliendola dalla holding, assegnandole compitidi razionalizzazione degli investimenti pubblici di cui il sistemaferroviario regionale ha estremo bisogno”, prosegue. “Forse soloallora, invece di acquisire rami secchi delle ferrovie greche per 45milioni, come annunciato trionfalmente dall’ad Mazzoncini, si potrebberealizzare un ammodernamento ad opera di Rfi della Roma Nord el’effettuazione di una gara per il servizio di traporto pubblicolocale che preveda efficienza, sicurezza e viaggi confortevoli”,conclude.
(Fonte: Il Velino)