IQ. 09/01/2013 – “Prima di parlare di alleanze, bisogna intendersi sul concetto di democrazia. Perché bisogna contrastare la censura, che e’ diventata insopportabile.
Ieri mattina, davanti a un caffè in via di Torre Argentina, ne ho parlato con Marco Pannella. Il leader radicale sta raccogliendo dati su dati e ha colto anche lui un’eguale, insopportabile discriminazione di regime che punta ad anestetizzare qualunque presenza altra. Pannella constata che a loro come a noi impediscono di narrare progetti, proposte, idee”. E’ quanto scrive il segretario nazionale de La Destra, Francesco Storace, sul sito del partito e su Il Giornale d’Italia.
“I radicali hanno una radio, notissima. Noi, da qualche mese, abbiamo questo nostro Giornale d’Italia online. Entrambi dobbiamo avvalerci della “nostra” informazione per denunciare quella altrui. Paradossale, ma e’ così. Per loro c’e’ un problema in più e riguarda la presenza in campo alle elezioni. In queste ore, con gli ultimi dettagli, possiamo dire di aver raccolto praticamente tutte le firme che ci servivano per presentarci alle elezioni. Loro hanno difficoltà, nonostante siano specialisti del mestiere…
Se davvero non si apparenteranno con una delle coalizioni in campo – e lo sapremo entro domenica – ho detto a Pannella che possiamo mettere a disposizione militanti e autenticatori, dove li abbiamo, per consentire loro il diritto di contarsi alle elezioni, sulla cui regolarità comunque hanno già adesso dubbi che proprio infondati potrebbero non essere. Attenderemo la loro modulistica e verificheremo il da farsi. Ne parleremo con i nostri dirigenti regionali e provinciali – continua Storace – esausti per lo sforzo a cui li abbiamo chiamati durante le vacanze di fine anno per far sottoscrivere le liste nostre. Ma noi non bastiamo. E qui lo voglio dire al centrodestra, con chiarezza. Non e’ questione di apparentamento, ma di diritto ad esistere. Anni addietro, da una postazione importante, e proprio a nome della coalizione che rappresentavo come presidente della vigilanza Rai, denunciai quello che definii il genocidio culturale dei radicali in Italia. Da allora e’ cambiato poco. Adesso si aggiunge anche la censura su un’area di destra che viene negata alla conoscenza degli italiani, la nostra. E questa non e’ democrazia. Sia l’intero centrodestra, da lunedì, a raccogliere firme per una forza politica alternativa, si sia campioni di libertà e pluralismo. Fossi in Berlusconi farei di più: chiamerei Pannella e gli darei – lui che ne ha – un seggio gratis, senza vincoli, a palazzo Madama, un diritto di tribuna ad personam. Magari togliendolo ad uno dei beneficiati che attendono come beneficiandi. E magari finisce la censura. E magari anche per noi. E magari l’Italia si sveglia pure dall’incubo bersanian-vendoliano. La libertà e la democrazia – conclude Storace – sono più importanti di una poltrona. E’ una democrazia povera e miserabile quella che non informa, nasconde, censura. E’ un’Italia più povera quella che nega diritti a culture che sono storia di un popolo. La nostra, la loro, contro per valori e insieme per valore, quello della libertà. Pensiamoci tutti”.