A 71 anni, dopo una lunga malattia, è morta in una clinica romana Mariangela Melato, la Signora del teatro. Il cinema ma, soprattutto, il teatro perdono una delle sue interpreti più brave. Schiva nel privato ma eclettica, spumeggiante e intensa sul palcoscenico.
Un volto e una voce profonda, adatta a quasi tutti i ruoli, hanno fatto di quest’attrice una delle donne più amate dal pubblico. Sotto la direzione di grandi registi, quali Ronconi, Visconti e Fo l’abbiamo amata e ammirata nelle rappresentazioni di Shakespeare, delle tragedie greche, in Pirandello e molti altri autori. Sul grande schermo l’abbiamo apprezzata in “Mimì metallurgico” e in “Travolti da un insolito destino”. La Melato era consapevole del suo ruolo e della sua bravura. In un’intervista si legge: “Mi considero un’attrice nel senso antico della parola e un’attrice deve poter fare tutto, teatro, cinema, tv. E deve far piangere o ridere il pubblico, usando in modo diverso sempre i soliti ingredienti: la faccia, gli occhi, la bocca, il corpo. Senza troppi travestimenti”. Classe 1941, milanese doc, nel 1960 entra nella compagnia di Fantasio Piccoli. Lavora con Fo dal ’63 al ’65, con Luchino Visconti nel 1967 e nel 1968 con Ronconi. Ed è in quest’anno che il cinema la trova. Dopo l’esordio con Pupi Avati in “Thomas e gli indemoniati” arrivano altri grandi successi: “Per grazia ricevuta” di Nino Manfredi, “La classe operaia va in paradiso” di Elio Petri, “Travolti da un insolito destino” diretta da Lina Wertmuller e in “Caro Michele” di Mario Monicelli. Nelle commedie emerge la sua parte comica ed ironica ed, infatti, il duetto con Giannini è indimenticabile. Nonostante i molti altri ruoli al cinema, il teatro resta però la sua grande passione. Dal 1993 è stata impegnata al Teatro Stabile di Genova, per cui ha messo in scena “Un tram che si chiama desiderio” e “L’affare Makropulos”. Tra le sue rappresentazioni più recenti ricordiamo “Sola me ne vò”, spettacolo del 2007, dove la vediamo ballare e cantare. Non molti giorni fa l’abbiamo rivista in Rai con “Filumena Marturano”, gioiello di Eduardo De Filippo, a fianco di Massimo Ranieri, in una trasposizione televisiva girata per il piccolo schermo nel 2010. Legata nella vita a Renzo Arbore, anche anni dopo la loro separazione, l’artista ne ha sottolineato l’importanza: “”Mariangela ha segnato la mia vita: mi ha fatto maturare moltissimo. E’ una donna eccezionale, continuo a sentirla: la nostra vita insieme è continuata comunque”. Ci sono artisti che facendo al meglio il loro mestiere e muovendosi in maniera silenziosa nel pubblico asciano un segno indelebile che nemmeno la morte può cancellare. E Mariangela Melato ha lasciato sicuramente ricordi e segni di talento e bravura.
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