IQ. 17/01/2013 – “Monti promette in televisione di ridurre le tasse ma il decreto sulla detassazione dei salari, allo studio del governo, sembra andare nella direzione opposta: i ‘lacci e lacciuoli’ previsti, infatti, sono tali e tanti da rendere altamente improbabile l’applicazione di questa normativa”.
Lo ha dichiarato oggi il segretario generale della Uila-Uil del Trentino, Giovanni Galluccio, che ha spiegato: “l’idea che gli accordi aziendali per poter usufruire della detassazione debbano contenere almeno tre o quattro dei criteri indicati nel documento sottoscritto dalle parti sociali, rende inapplicabili a tutti gli accordi in essere i previsti benefici fiscali, in particolare, nel settore alimentare”.
“Queste difficoltà, aggiunte alla decisione di non rendere strutturale la detassazione e alla scarsità delle risorse previste, rende quella che poteva essere una buona opportunità per rilanciare la produttività, una scatola vuota, l’ennesima beffa a danno di lavoratori e aziende. Se queste previsioni negative dovessero essere confermate” ha concluso Galluccio “la Uil farebbe bene a riconsiderare la firma che ha apposto all’accordo sulla produttività”.
Anche in Trentino, dove, forse con troppa solerzia, ed ansie di primogenitura, persino la notoriamente ultra dialogante CGIL “del Trentino” ha apposto una firma unitaria, in deroga alla non unitarietà nazionale della casa madre.