Gli ispettori dell’Opac sono entrati a Duma, la cittadina colpita da un presunto attacco chimico il 7 aprile scorso, per indagare sull’accaduto. Lo annuncia la tv di stato siriana.
La tv di Stato siriana afferma che gli ispettori dell’Opac sono entrati a Duma accompagnati dalla polizia siriana presente sul posto. La loro prima visita sul luogo del presunto attacco chimico si concluderà nel pomeriggio prima del tramonto.
Da giorni si attendeva l’avvio della missione degli esperti giunti venerdì scorso a Damasco con il mandato di verificare la fondatezza delle accuse rivolte al governo siriano di aver fatto uso di armi chimiche. Per “ragioni di sicurezza” il governo siriano e le autorità russe nel paese non avevano dato il via libera all’Onu di rilasciare l’autorizzazione formale agli ispettori Opac per recarsi a Duma, pattugliata dalla polizia siriana e da quella militare russa.
I militari russi dicono di aver trovato un laboratorio a Duma usato dai miliziani per fabbricare armi chimiche. “Un laboratorio chimico e un deposito di sostanze chimiche sono stati trovati durante un’ispezione a Duma”, ha detto alla tv Rossiya-24 Alexander Rodionov, un portavoce delle truppe radiologiche, chimiche e biologiche in Siria. “Durante l’ispezione, gli specialisti hanno scoperto sostanze chimiche bandite. Inoltre hanno trovato un contenitore di cloro simile a quello usato dai miliziani per mettere in scena il falso attacco chimico”, ha detto Rodionov secondo Interfax. “Si può concludere – ha aggiunto ancora Rodionov – che questo laboratorio è stato usato dai gruppi armati illegali per creare agenti tossici”.
Una fossa comune con 30 cadaveri è stata scoperta sempre a Duma, secondo quanto afferma la tv di Stato siriana citando fonti militari.