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Premio Strega 2018 è donna. Vince Helena Janeckzek

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Premio Strega 2018 è donna. Vince Helena Janeckzek

A vincere il  più ambito premio letterario italiano denominato “Premio Strega “in questa 72 esima edizione è Helena Janeckzek, scrittrice tedesca e naturalizzata italiana da oltre  30 anni, la quale ha ottenuto 196 voti con il suo romanzo “La ragazza con la Leica”, pubblicato da Guanda, un premio che va ad una donna dopo 15 anni, quando fu la volta di Melania Gaia Mazzucco con Vita.

Un libro che racconta la storia di Gerda Taro, la prima fotoreporter morta su un campo di battaglia a soli 26 anni, compagna del celebre Robert Capa, venuto allo scoperto grazie a Gerda, che aveva visto in lui del talento, e per alcuni è stato il prototipo del fotografo di guerra.

I due si  erano incontrati  a Parigi, un incontro avvenuto nel periodo della guerra spagnola, la guerra fratricida che vide lo scontro tra nazionalisti e repubblicani.

Gerda e Robert si erano recati in Spagna per svolgere il loro mestiere , che era quello di fotografare lo scontro  in guerriglia  senza omettere la verità del conflitto; a rendere possibile questa missione vi era il suo  coraggio di donna e di professionista.  Gerda Taro, il cui vero nome era Gerta Pohorylle , era nata da una famiglia di ebrei polacchi, ed era  una fotoreporter tedesca, molto nota  per il suo legame con il fotografo Robert Capa; a seguire la sua morte in guerra aveva fatto di lei un’eroina ( un carro armato repubblicano amico aveva urtato l ‘auto alla quale era aggrappata Gerda ,che cadendo sotto i cingoli del tank incontrerà la morte). Una storia di tempi lontani, ma sempre attuale, se si pensa alla situazione di molti paesi che ancora soffrono a causa della guerra, e che si rendono protagonisti di delitti efferati o morti sul campo di battaglia, come nel caso di Gerda che fu la prima fotoreporter a morire sul campo di battaglia.

Un premio che arriva con una proclamazione ufficiale al Ninfeo di Villa Giulia -organizzato dalla Fondazione Bellonci- e condotto da Eva Giovannini, dove a trionfare è Helena Janeczek, anche lei di origine ebrea-polacca e naturalizzata italiana,  al suo sesto libro. Quest’ anno il Premio Strega è donna: la vincitrice della 72 esima edizione rompe gli schemi, scegliendo di non farsi pubblicare da Mondadori,Rizzoli o Einaudi, ma da Guanda, un gruppo editoriale indipendente, oltre al suo desiderio di  voler raccontare una storia  in un’ epoca dove ancora si sente parlare di scandali ( scandalo Weinstein oppure i diritti mancanti per le donne e le categorie deboli).

“Sono felicemente sconvolta”, ha affermato dopo la proclamazione e dopo aver sorseggiato  un po’  liquore “Strega “ come da tradizione; lei che ha scelto di mettere nero su bianco la storia della fotoreporter, dal  temperamento indipendente, tipico di una  donna coraggiosa e forte per quei tempi, ed è una delle ragioni principali per cui Helena ha deciso di dedicarle  un libro ( stiamo parlando degli anni trenta), ed ancora si può testimoniare che la scelta di un personaggio come Gerda sia  significativo quando si parla di storie di donne, di libertà  o di lotta per la parità dei diritti civili e sociali.

E’ evidente che il romanzo si snoda in modo articolato, nello specifico sono presenti tre punti di vista: quello di Willy Chardack ( innamorato non corrisposto da Gerda), Ruth Cerf ( un amica della protagonista), e Georg Kuritzkes ( il fidanzato antecedente a Robert Capa); inoltre, nel libro ci sono alcune foto in bianco e nero scattate dalla Taro ( scatti di miliziani antifascisti che sorridono belli e beati). Le loro foto, i loro scatti, poiché molte fotografie erano state fatte insieme, sono e saranno l’epilogo di un Novecento  carico di morti, di sangue, di lotte armate e di tante avversità,oppure di misteri in bianco e nero.

Al secondo posto si è classificato Marco Balzano con il libro “Resto qui” (Einaudi), e al terzo Sandra Petrignani con “La corsara “(Neri Pozza), al quarto posto Carlo D’ Amicis con “ Il gioco” ( Mondadori),e al quinto Lia Levi con “Questa sera è gia domani” (Edizioni E/O), e a far da cornice è il primo premio che ristabilisce il contatto con le storie dimenticate.

 

a cura di Matteo Spagnuolo

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