IQ 09/02/2013
Cosa hanno in comune Loth, una ragazza cieca, Bo, una bambina asiatica e Vincent, il bullo che le perseguita? Hanno il compito di spiegare la disabilità e il diverso con un cortometraggio. Loth e Bo diventano grandi amiche e scambiano le reciproche esperienze e differenze facendole diventare opportunità. Bo impara a leggere il braille e Loth ad usare le bacchette. Bo stanca della prepotenza di Vincent impara anche l’aikido, forma giapponese di autodifesa, e scopre che anche il bullo in realtà ha le sue paure e debolezze.
E così supereranno paure e diffidenza. Genji è il nome di questo corto creato per sensibilizzare i ragazzi nelle scuole sui diritti dei disabili e non solo. Fa parte di un progetto dell’Associazione culturale controscena, Diverso da chi? Per una nuova cultura del rispetto, pensato per i ragazzi nelle scuole tra i 7 e i 17 anni. Il progetto prevede una serie di dvd, per fasce d’età, con 15 corti sulla cecità sordità, problemi mentali e motori, autismo, etc., ed una guida didattica per gli insegnanti. Al momento è gratuito in Lombardia ed è finanziato dal Comune di Milano e dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia. Sempre in Lombardia, però a pagamento, ci sono anche i laboratori teatrali tenuti dal gruppo Quelli di Grock, i quali fanno recitare ai bambini le parti viste nei corti, al fine di farli calare realmente nei personaggi. L’obiettivo di entrambe le attività è quello di modificare la percezione sulla disabilità aiutando i bambini, i ragazzi e anche gli insegnanti a vederla come ricchezza ed opportunità e non solo come disagio e mancanza. I bambini di oggi saranno gli adulti di domani. Se gli si fa toccare con mano che la diversità non è solo un limite ma può essere un valore aggiunto, i loro occhi e comportamenti di adulti saranno privi di pregiudizi e di cittadini consapevoli e socialmente corretti.