Riceviamo e Pubblichiamo
IQ. 11/02/2013 – Civita Castellana – Peduzzi (Prc – Rivoluzione civile): “Gravissima aggressione di Casapound a Sandro Ruotolo”
“Mentre il candidato presidente alla Regione Lazio di Rivoluzione Civile, Sandro Ruotolo, e il candidato di Rifondazione Comunista per Rc in provincia di Viterbo, Angelo Conti, discutevano di sanità e di lavoro nel corso di un’iniziativa pubblica promossa dal comitato Rivoluzione Civile di Civita Castellana, un gruppo di militanti di Casapound face irruzione nella Sala Pablo Neruda, nel centro storico di Civita”. Così il consigliere regionale di Rifondazione Comunista, Ivano Peduzzi, candidato del Prc nella lista di Rivoluzione Civile Lazio.
“Rovesciando sedie, lanciando fumogeni all’interno della sala gremita e aggredendo verbalmente i presenti e Sandro Ruotolo, si sono mostrati ancora una volta per quel che sono: violenti neofascisti. Si tratta non solo di un episodio gravissimo – prosegue Peduzzi – avvenuto in un luogo pubblico, nel corso di una pubblica iniziativa e quindi alla presenza di tanti cittadini, ma anche dell’ennesima conferma delle modalità squadriste di un gruppo neofascista rispetto al quale Rivoluzione Civile ha preso fin da subito una posizione di condanna. E’ fuori dubbio: Sandro Ruotolo è stato aggredito verbalmente perché tre giorni fa si è rifiutato di stringere la mano al candidato di Casapound alla presidenza della Regione. Noi, eravamo a Civita Castellana, oggi, per discutere di contenuti. Loro, che di contenuti non ne hanno, per diffondere la paura.
E’ in atto il tentativo di impedire il democratico svolgimento della campagna elettorale di Rivoluzione civile, rispetto al quale chiediamo una condanna ferma di tutto il mondo politico ma anche una presa di posizione decisa del ministero dell’Interno che ha il dovere di garantire a tutti i candidati la tranquillità e sicurezza di partecipare alle iniziative pubbliche. Ancora una volta, nel giro di pochi giorni, dobbiamo esprimere la nostra solidarietà a Sandro Ruotolo. Ci auguriamo che la questura e la digos intervengano immediatamente nei confronti di personaggi discutibili e ben noti”, conclude Peduzzi.