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Situazione di sicurezza in Tunisia.

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TunisiaIQ. 12/02/2013 – L’assassinio di un leader politico dell’opposizione di orientamento laico, avvenuto la mattina del 6 febbraio 2013, ha provocato un’ondata generalizzata di protesta popolare con manifestazioni in numerose località del Paese, tra le altre Tunisi, Sfax, Gafsa, El Kef, Monastir, Sousse, Seliana, Nabeul.

L’ 8 febbraio in particolare, è stato attuato anche uno sciopero generale che ha comportato anche la sospensione delle attività dell’aeroporto internazionale di Tunisi/Cartagine.

La scena politica è ora caratterizzata da una situazione di attesa circa le determinazioni che saranno assunte dal partito di maggioranza relativa (Ennahdha), sinora mostratosi restio rispetto alla proposta avanzata dal Primo Ministro Jebali (anch’egli appartenente ad Ennahdha) di dimissioni dell’attuale governo e formazione di un Esecutivo di “tecnici”. Tenuto conto di tale delicata fase politica, continua ad essere vivamente consigliato un atteggiamento di rafforzata prudenza, evitando, nel limite del possibile, i luoghi di assembramento. Sarà altresì opportuno elevare l’attenzione durante gli spostamenti, evitando rigorosamente gli orari notturni.

Si evidenzia inoltre come il Governo abbia deciso di prorogare lo stato di emergenza sino al 2 marzo 2013. Si tratta di un provvedimento che consente, in ogni momento, qualora le necessità di ordine pubblico lo richiedano, di decretare il coprifuoco sull’intero Paese o su determinate aree della Tunisia interessate da fenomeni violenti.

Aree a particolare rischio

In considerazione dell’attuale situazione nel Sahel, più specificatamente nel conflitto in atto nel Mali contro gruppi legati al movimento terroristico di Al Qaida nel Maghreb Islamico (AQMI) e delle possibili ripercussioni sull’intera regione del Maghreb, è sconsigliato effettuare spostamenti ed escursioni nella vasta area desertica e pre-desertica adiacente i confini con la Libia e l’Algeria.

Nonostante il miglioramento del contesto generale di sicurezza nel Paese, grazie anche ad un maggiore spiegamento delle Forze dell’Ordine, non sono infrequenti episodi di minaccia all’ordine pubblico ascrivibili, oltre che alla situazione socio-economica (manifestazioni anti-governative dovute alla diffusa disoccupazione e, in alcuni casi, a rivendicazioni di carattere salariale, con blocchi di strade, di attività commerciali ed industriali, danneggiamenti di uffici e trasporti pubblici, scuole, ospedali), anche a componenti di matrice religiosa ultraconservatrice (movimento salafita). I Governatorati maggiormente interessati sono quelli di Sfax, Gafsa, Gabès, Jendouba, El Kef, Siliana, Kasserine, Béja, Sidi Bouzid. Rafforzata prudenza va comunque osservata anche in alcuni quartieri periferici della capitale Tunisi, notoriamente problematici per la situazione socio-economica complessa in cui versano, così come di alcuni sobborghi e quartieri periferici della città di Sousse e Sfax. Tale situazione di altalenante criticità non è apparsa interessare, al momento, la fascia costiera in cui sono presenti le più importanti infrastrutture turistiche, isola di Djerba compresa .

Si raccomanda di evitare, a meno di motivi strettamente necessari, il transito nella vasta area occidentale a ridosso con il confine algerino – in particolare le aree di El Kef e di Kasserine – teatro, nelle tre ultime settimane, di scontri a fuoco tra forze di sicurezza e gruppi armati non identificati. Continua ad essere vivamente sconsigliato anche l’attraversamento delle aree adiacenti il confine con la Libia (in particolare i luoghi di frontiera di Ras Jdir e Dhiba e l’adiacente Ben Guerdane). Le difficili condizioni di vita delle popolazioni locali sono state la causa, nelle ultime settimane, di manifestazioni di natura violenta degenerate in scontri con le forze dell’ordine, che hanno portato, in più di un’occasione, anche alla chiusura del passaggio di frontiera con la Libia, arrecando non poche difficoltà al traffico commerciale su ruota tra i due Paesi.

L’invito è comunque di tenersi costantemente informati attraverso i mezzi di informazione locali ed internazionali per conoscere in anticipo, nel limite del possibile, eventuali problematiche legate alla situazione di sicurezza e di mobilità nel Paese. In via più generale, è vivamente sconsigliato mettersi in viaggio nelle ore notturne a causa del rischio di diventare bersaglio di possibili azioni criminose (blocchi stradali finalizzati a perpetrare rapine a mano armata) e della pericolosità connessa alla guida, soprattutto nelle strade secondarie.

Si ricorda inoltre che il 30 giugno 2012, il Ministero della Difesa Nazionale ha decretato la chiusura del Sahara tunisino. L’accesso a tale area è soggetto a procedure stabilite congiuntamente dal Ministero della Difesa Nazionale, dal Ministero dell’Interno e dal Ministero del Turismo in base alle quali i turisti che intendano visitare il Sahara tunisino sono accompagnati da guide turistiche e dall’esercito. Le autorizzazioni vanno richieste direttamente ai Governatorati di Tozeur, Kebili e Tataouine. I punti di accesso al Sahara tunisino (le località di El Matrouha, Jbil, Ksar Ghilane, El Kamour, Kambout, Larzet) sono controllati dalla Guardia Nazionale. Ai turisti che intendano effettuare escursioni nelle vaste aree desertiche e pre-desertiche all’interno del territorio tunisino, si consiglia di farlo esclusivamente nell’ambito delle attività organizzate da “Tour Operator” locali di chiara fama e professionalità e comunque in gruppi numericamente significativi.

Consigli pratici

È vivamente consigliabile ai connazionali che intendano recarsi in Tunisia sottoscrivere una assicurazione che copra anche le spese sanitarie e l’eventuale trasferimento aereo in altro Paese o il rimpatrio del malato. Si raccomanda altresì – una volta in loco – di recare con sé copia dei propri documenti e titoli di viaggio, conservando gli originali in luoghi custoditi (albergo etc.). Si ricorda, inoltre, l’opportunità di consultare la guida predisposta dal Ministero della Salute al presente link, nonché di sottoscrivere – prima della partenza – una assicurazione che copra eventuali spese sanitarie (anche per il rimpatrio o il trasferimento aereo in un altro Paese).

Si evidenzia infine che gli italiani già registrati in Tunisia (anche semplicemente tramite l’indirizzo ambitalia.tunisi@esteri.it) e quelli registratisi sul sito DoveSiamoNelMondo sono periodicamente informati sulla situazione di sicurezza attraverso messaggi SMS trasmessi dall’Ambasciata tramite l’Unità di Crisi della Farnesina.

Diffuso dalla Farnesian il 11.02.2013. Situazione di sicurezza

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