È un cadavere dentro a un’auto vicino a una fabbrica abbandonata il ‘segno’ lasciato dal rave party durato tre giorni a Livorno con centinaia di giovani da tutta Italia. Al medico del 118, avvisato lunedì mattina, non è rimasto altro che constatare il decesso di una 30enne, Moira Piermarini, nata a Roma ma abitante a Pisa dove viveva con la madre e la nonna materna. Era figlia di un poliziotto in pensione.
Il rave di Ognissanti era convocato in una vecchia industria dismessa che un tempo produceva sterzi per auto, la ex Trw, e vi ha partecipato anche Moira. E’ morta probabilmente – prima ipotesi – per un malore sopraggiunto dopo l’assunzione di un mix di sostanze (alcol, droga?) che solo l’indagine della squadra mobile, coi rilievi della scientifica e il risultato medico legale dell’autopsia, potranno chiarire con precisione. L’auto col cadavere dentro era posteggiata nel perimetro dell’ex fabbrica, sito fatiscente e pericoloso. Sul posto sono arrivati il capo della mobile Valentina Crispi e il pm di turno. Viene ricostruito che il rave, non autorizzato, è andato avanti dall′1 novembre, poi domenica sera alle 22, come fanno sapere dalla questura, si è concluso.