Papa Francesco ha varato con un Motu Proprio il codice per i contratti e gli appalti. Il testo, intitolato “Norme sulla trasparenza, il controllo e la concorrenza dei contratti pubblici della Santa Sede e dello della Città del Vaticano” si compone di 86 articoli ai quali se ne aggiungono altri 12 relativi alla tutela giurisdizionale nei casi di contenzioso. La nuova legislazione assume i principi della Convenzione Onu contro la corruzione e si sostituisce alle precedenti normative in vigore. A conti fatti, si tratta di un passo in avanti importante dopo anni nei quali ogni dicastero poteva decidere autonomamente a chi affidare i propri lavori interni. Da oggi non sarà più così.
La nuova normativa in materia di appalti e contratti in Vaticano, infatti, “consentirà di ridurre in modo notevole il pericolo di corruzione di quanti sono chiamati alla responsabilità di governo e di gestione degli Enti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano”. Lo sottolinea lo stesso papa Francesco aggiungendo che concorrenza leale e trasparenza consentiranno anche “una migliore gestione delle risorse che la Santa Sede amministra per conseguire i fini che della Chiesa sono propri”.