Come abbiamo spiegato in un documento inviato al governo due settimane fa, se l’esecutivo intende ancora protrarre il divieto dei licenziamenti, il costo per lo Stato sarà pesante. Come correttamente osservato dall’Ocse e da numerosi economisti, il divieto per legge assunto in Italia – unico tra i grandi paesi avanzati – non ha più ragione di essere ora che bisogna progettare la ripresa. Esso infatti impedisce ristrutturazioni d’impresa, investimenti e di conseguenza nuova occupazione. Pietrifica l’intera economia allo stato del lockdown”. Così, in una nota, Confindustria risponde ai sindacati, pronti allo sciopero generale in caso di mancata proroga del blocco. Uno scontro che pone il governo in mezzo a due fuochi.