Prima il corteo per le vie del centro, con striscioni e cori contro le nuove restrizioni imposte dal governatore Vincenzo De Luca. Poi gli scontri tra una parte dei tra manifestanti e le forze dell’ordine di fronte alla sede della Regione Campania: lancio di bombe carta e fumogeni verso gli agenti, un cassonetto dato alle fiamme e una camionetta dei carabinieri colpita. È il racconto della prima notte di coprifuoco anti-Covid a Napoli, sfociate nella protesta organizzata sui social e poi materializzatasi in una guerriglia urbana per strada. Due arresti da parte della Digos: sono persone già note alle forze dell’ordine per reati connessi allo spaccio, del quartiere Vasto. Due agenti della Polizia di Stato, un militare e quattro carabinieri sono rimasti feriti durante gli scontri: hanno avuto bisogno di cure per contusioni e riportato danni all’udito per lo scoppio ravvicinato dei petardi.
A Napoli il “lockdown notturno” è scattato alle 23, con mezz’ora di tolleranza per chi usciva da bar, teatri, cinema o ristoranti. I protestanti si sono radunati in Largo San Giovanni Maggiore, davanti alla sede dell’Università Orientale per protestare contro il coprifuoco e la prospettiva di lockdown. Autoconvocatisi sui social, hanno mostrato uno striscione con la scritta “Tu ci chiudi, tu ci paghi“