IQ – 28/02/2013 di Stefania Paradiso
Un anno fa moriva all’improvviso Lucio Dalla. Devo ammettere che pur amandolo non potevo definirmi una sua fan sfegatata. Il giorno della sua morte devo però dire che ho sentito una mancanza forte, una perdita culturale e quasi personale. Sono andata a risentire i suoi pezzi più vecchi e più li ascoltavo e più pensavo che davvero un cantante così sarebbe mancato.
Ogni volta che ad un concerto o ad uno spettacolo qualcuno lo ricordava si sentiva tutta l’emozione e il dolore che veniva fuori dagli applausi e dagli occhi commossi di chi lo ricordava e del pubblico. Per Bologna l’anno è stato ancora più lungo e doloroso e si concluderà, in maniera simbolica, il 4 marzo, giorno di nascita di Lucio, con una serata evento in Piazza Maggiore. Doloroso perché la voce di Lucio Dalla ha accompagnato gli emiliani nel dramma del terremoto con la forza e la tenacia tipica di quella terra e dei suoi abitanti. Gli artisti hanno dato tutti il loro contributo e sono stati in tanti a ricordare come Dalla fosse nel cuore di tutti e che lui “sarebbe stato il primo a mettersi in gioco per dare una mano”. Un anno tra ricordi e musica è passato. Un anno dove tante cose sono accadute e la mancanza di Lucio si è sentita. Anche se ci ha lasciato la sua voce, le canzoni e un ampio repertorio al quale attingere quando la mancanza diventa troppo forte.