“Giovanissima e immensa”. Ritratto della nostra società alle soglie del new normal, Libro di Achille Colombo Clerici
Ediz. Casagrande Lugano Milano. Interviste di Antonio Armano. Nelle librerie da Natale.
Anticipiamo uno stralcio del libro in cui si parla del Museo della Scienza e della Tecnica diretto da Fiorenzo Galli:
…supponendo che potessi fare tendenza per i dirigenti del futuro», dice Fiorenzo Galli.
Galli è il direttore del museo da quasi vent’anni, dal 2001 per essere precisi, e ci guida in un racconto delle tante anime di questo polo espositivo, che è anche impresa aperta alla città, laboratorio didattico, e percorso attraverso le opere di un Leonardo da Vinci ingegnere, come il fondatore, oltreché autore di un ben noto affresco a pochi passi da qui.
«L’ultima cosa che abbiamo fatto è stata la restaurazione completa dei chiostri» dice Galli, mentre guarda dalla finestra i portici dove passeggiavano i monaci benedettini e in seguito quelli olivetani. «Manca ancora l’illuminazione dei giardini e poi il colpo d’occhio sarà spettacolare. Poco prima della chiusura, abbiamo invece installato il Vega. Vega significa “vettore europeo di generazione avanzata” ed è quell’oggetto bianco e alto trenta metri che vedi svettare nella piazza. È un lanciatore sviluppato dall’italiana Avio per l’ESA, l’Agenzia spaziale europea. Il Vega trasporta in orbita satelliti che fotografano il pianeta e utili per i più diversi monitoraggi. Quello che abbiamo noi è un modello in scala uno a uno.