“Giovanissima e immensa”. Ritratto della nostra società alle soglie del new normal.
Libro di Achille Colombo Clerici ediz. Casagrande Lugano Milano. Interviste di Antonio Armano.
Esposto nella vetrina della Libreria Hoepli a Milano
Anticipiamo uno stralcio del libro in cui si parla di Sergio Dompè:
Nel 1853 Gian Antonio Dompè, appassionato alle scienze chimico-farmaceutiche, apriva una bottega di speziale in piazza della Scala a Milano.
Nel 1898 Onorato Dompè trasformava l’attività in una moderna rete di farmacie italo-britanniche che adottano gli standard inglesi. Nel 1940 Franco Dompè passa a un livello industriale fondando l’azienda di famiglia,nei locali storici vicino a dove ora ci troviamo.
Nell’ufficio del presidente, Sergio Dompè, ci sono delle enormi e Coloratissime opere fatte con le pastiglie. Valenze positive e negative si fondono nella percezioni di queste opere.
«La chimica evoca oggi un senso di protezione, tutti si vogliono proteggere dagli agenti chimici» dice il presidente. «Ci sono state delle esagerazioni nell’impiego della chimica, ma non è che sia stata introdotta per sadismo da qualcuno. C’era una campagna bellissima di Federchimica, bellissima almeno per me, che faceva vedere un ufficio come questo. E poi di fianco c’era l’immagine dello stesso ufficio senza la chimica. Praticamente non rimaneva quasi niente. Rimaneva solo il 10%. C’è un sacco di chimica anche negli oggetti dove non sospettiamo che ci sia. Non dico il computer, ma anche per esempio una poltrona di pelle. La pelle non potrebbe essere conciata senza procedimenti chimici. Il legno… Uno dice: è legno. Bravo, ma prova a usarlo senza trattamenti chimici, senza colla…
Lo stesso vale per il vetro.»
Si parla del tempo. Non si sa come vestirsi. Di giorno c’e gia un clima primaverile. Quando va via il sole fa freddo. Il discorso sul tempo non e solo un banale rompighiaccio. Porta con se lo spettro del surriscaldamento, del cambiamento del clima. Siamo nella sede della Dompe Farmaceutici. In via Santa Lucia, vicino alle mura romane.
«È incredibile come la chimica abbia cambiato la vita quotidiana. A partire dall’abbigliamento. Se noi pensiamo che nella campagna di Russia le truppe italiane avevano ancora le pezze da piedi.
«Uno dei grandi problemi di quella campagna era la totale inadeguatezza del vestiario, compresi i bottoni, che coll’escursione termica si spaccavano.
Se tu hai un esercito di fanti a cui si spaccano i bottoni…».
Una scena apocalittica, ma anche comica. Stanno prendendo piede pero le biotecnologie.
«Certo. È possibile produrre della plastica senza l’utilizzo della chimica, soloutilizzando la biotecnologia. Ma non ti dicono che per farla devi usare…