Mentre l’ Europa sta facendo ancora i conti con il Covid che in un anno ha causato il crollo del PIL a tutti gli Stati membri ed una situazione economica sociale ormai al collasso, la Cina stima per il 2021 un Pil in crescita di “oltre il 6%” in un contesto inflattivo “intorno al 3%”. E’ quanto si legge nella relazione del premier Li Keqian messa a punto in occasione dell’apertura dei lavori annuali del Congresso nazionale del popolo, il ramo legislativo del parlamento cinese.
I piani previsti dal governo includono anche la creazione di più di 11 milioni di nuovi posti di lavoro nelle aree urbane, dove la disoccupazione è vista intorno al 5,5%.