“CYBER SECURITY FONDAMENTALE PER LA VITA DEL PAESE”, di Clerici

Clerici: "Gli attacchi informatici ad istituzioni, imprese, singoli cittadini costano all’Italia circa 7 miliardi di euro a fronte di un giro d’affari in sicurezza di circa 1,3 miliardi".

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Il Presidente Assoedilizia Avv.Clerici

“CYBER SECURITY FONDAMENTALE PER LA VITA DEL PAESE” Articolo su QN IL GIORNO del 31 luglio 2021

di Achille Colombo Clerici

Gli attacchi informatici ad istituzioni, imprese, singoli cittadini costano all’Italia circa 7 miliardi di euro a fronte di un giro d’affari in sicurezza di circa 1,3 miliardi.  La spesa in cyber security è ancora limitata in rapporto al Pil, con un’incidenza dello 0,07% nel 2019, circa 4-5 volte in meno rispetto ai Paesi più avanzati. E teniamo ben presente che il 95% del tessuto produttivo nazionale è costituito da piccole e medie imprese, la cui grande maggioranza non dispone di un sistema di sicurezza informatica all’altezza dell’occorrenza, spesso proprio per problemi di budget.

L’ambiente cibernetico è diventato il sistema nervoso dei Paesi informatizzati in quanto collega tra loro le dimensioni politico-strategica, militare, economico-finanziaria, commerciale, industriale, infrastrutturale e sociale.

Secondo il Rapporto Clusit 2021, a livello globale il 2020, l’anno della pandemia, ha registrato un aumento degli attacchi cibernetici nella misura del 12% rispetto al 2019 e del 66% rispetto alla media dei quattro anni precedenti. In particolare, i cyber criminali hanno sfruttato la situazione di disagio collettivo, nonché di estrema difficoltà vissuta da alcuni settori – come quello della produzione dei presidi di sicurezza (ad esempio, delle mascherine) e della ricerca sanitaria – per colpire. Diverse operazioni di spionaggio sono state compiute a danno di organizzazioni di ricerca correlate con lo sviluppo dei vaccini.

Molto bisogna fare, partendo dallo sviluppo di tecnologia di proprietà italiana, per non essere dipendenti da tecnologie e know how stranieri, ma soprattutto investendo sulle persone, formandole ad affrontare i rischi informatici a tutti i livelli.

In questa direzione muove la proposta avanzata dal sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè,  di istituire un’agenzia nazionale “votata” alla sicurezza cibernetica e un centro di alta formazione, una Cyber Defence Academy, in cui le esperienze maturate nel comparto della Difesa si coniughino con le competenze della pubblica amministrazione e delle imprese private; che sono ben disposte a fare la loro parte, ma invocano una semplificazione nella materia, che riduca al minimo la stratificazione di documenti e la sovrapposizione di organizzazioni. Il mondo dei cyber attacchi si espande in modo geometrico: dobbiamo essere in grado di mantenere il passo. Almeno. 

Il Presidente Assoedilizia Avv.Clerici

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