Comunicato Stampa di Donato Robilotta Coordinatore dei Socialisti Riformisti.
IQ. 10/03/2013 – Apprezzo, stimo e condivido molto dell’operato del Ministro Clini ma sulla discarica a mio parere commette un errore, perché comunque a Roma, dopo la chiusura di Malagrotta, una discarica serve.
Secondo gli ultimi dati ufficiali in circolazione, quelli del rapporto Ispra 2011, nel lazio nel 2009 sono stati prodotti 3.332.572 di tonnellate di rifiuti, al netto della raccolta differenziata pari al 15% (488.531 tonnellate). Ora ammesso che in questi tre anni con la bacchetta magica fossimo arrivati al 30% della Rd e che nei prossimi due anni potessimo raggiungere, sempre con la bacchetta magica, il 50-60% della raccolta differenziata (1 milione 600 mila tonnellate di rifiuti), noi produrremmo nella nostra regione comunque oltre 2 milioni 300 mila tonnellate di rifiuto indifferenziato, che andrebbe trattato per non sversarlo come tal quale in discarica.
Attualmente gli impianti di TMB presenti sul nostro territorio sono 9 (Paliano, Colfelice, Viterbo, Albano, Malagrotta 1 e 2, Salaria, Rocca Cencia e Aprilia) che, se funzionassero al massimo della loro capacità di trattamento dei rifiuti autorizzata, cosa impossibile per una serie di motivi tecnici, tra cui i guasti e la manutenzione, tratterebbero una quantità di rifiuti pari a 1 milione 896 mila tonnellate all’anno e produrrebbero oltre 600 mila tonnellate di Cdr, combustile che se bruciato produce energia.
Ad oggi però sono solo due gli impianti di termovalorizzazione (che bruciano Cdr) funzionanti in parte (S. Vittore e Colleferro), mentre l’unica linea di Malagrotta è ancora in fase di sperimentazione, con una capacità complessiva di trattamento di cdr pari a meno di 300 mila tonnellate all’anno.
Dunque non solo abbiamo un gap di oltre 400 mila tonnellate di rifiuti che non sarebbero trattati, per l’insufficienza numerica degli impianti di TMB, perciò bisognerebbe subito costruire quelli autorizzati dal 2008, ma se quelli esistenti funzionassero al massimo produrrebbero una quantità di Cdr superiore alla potenzialità attuale dei nostri impianti, con il rischio così di buttarlo poi in discarica, cosa che farebbe aumentare i costi e conseguentemente la tariffa.
Ecco quindi che il problema non è solo quello di far funzionare al massimo della potenza tutti gli impianti di TMB che abbiamo, ma anche quello di costruire gli impianti di termovalorizzazione già autorizzati, come le due linee del gassificatore di Malagrotta e l’impianto di Albano, per costruire così un percorso virtuoso di chiusura del ciclo dei rifiuti.
Allo stesso tempo va individuato un sito a Roma vicino all’impianto di Malagrotta perché comunque serve una discarica sia di servizio per i residui della lavorazione dell’impianto che per eventuali emergenze.