Questa la risposta del Comitato ai quesiti posti dal ministro della Cultura Dario Franceschini e dal sottosegretario con delega allo Sport Valentina Vezzali.
Ora la decisione sui modi e sulla tempistica per tradurre le indicazioni degli esperti in un provvedimento di legge passa al Governo e il Consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi già mercoledì 29 settembre.
“Se le cose andranno nella direzione delle indiscrezioni che trapelano, ritengo che la misura sia davvero colma. Le aziende dell’Emilia-Romagna che rappresento ritengono che servano decisioni forti per ribadire la nostra contrarietà ad un comportamento al limite del persecutorio nei confronti dei nostri imprenditori e dei lavoratori che vivono di questa attività. Saranno forme di protesta rumorose, di cui penso si parlerà”. Questa la dichiarazione di Gianni Indino, presidente del Silb-Fibe, il sindacato dei locali da ballo di Confcommercio, che raccoglie le discoteche della regione, concentrate soprattutt nella riviera romagnola.
“Una decisione equilibrata che recepisce la proposta della Conferenza delle Regioni e che ridà ossigeno al mondo dello spettacolo e della cultura, coniugando le esigenze della ripresa con le regole basilari della prevenzione”, così commentano Massimiliano Fedriga, ilPresidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ed Ilaria Cavo, la Coordinatrice della Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Il sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali guarda al futuro:”Lo sport all’aperto con il 75% degli spettatori e al chiuso con il 50%: un altro importante passo nel percorso verso la normalità. Grazie al Cts per aver dato fiducia. Ora, con l’apporto responsabile di tutti, andiamo avanti e lavoriamo per arrivare quanto prima al 100%”.
La Siae in una nota afferma: “Le decisioni assunte dal Comitato Tecnico Scientifico relativamente all’aumento delle capienze dei luoghi di spettacolo tra il 75% e l’80% sono insufficienti e francamente non oggettivamente motivate”. sottolineando come “paradossalmente in Italia abbiamo il numero di vaccinati più alto d’Europa e le misure più restrittive… Un intero comparto, quello dell’industria della cultura, dello spettacolo e dell’intrattenimento rischia di essere cancellato, soprattutto con riferimento ai settori della musica, dei concerti, delle discoteche e dei locali da ballo che non vivono di contributi pubblici. Ormai è un rischio reale e vicino e per capirlo basterebbe un po’ di buonsenso”.
Per quanto concerne poi gli eventi sportivi, “la capienza negli impianti debba essere rispettata utilizzando tutti i settori e non solo una parte al fine di evitare il verificarsi di assembramenti in alcune zone e che siano rispettate le indicazioni all’uso delle mascherine chirurgiche e ci sia la vigilanza sul rispetto delle prescrizioni”. L’indicazione per teatri, cinema e sale concerti potrà essere rivista nell’arco del prossimo mese. Il Comitato invita anche in questo caso a “rispettare le indicazioni all’uso delle mascherine durante tutte le fasi degli eventi”, nonché a porre “massima attenzione alla qualità degli impianti di aereazione”, con la vigilanza sul rispetto delle indicazioni.
Il decreto sul Green pass prevedeva all’articolo 8 che il Cts licenziasse entro il 30 settembre un parere “sulle misure di distanziamento, capienza e protezione nei luoghi nei quali si svolgono attività culturali, sportive, sociali e ricreative” in vista “dell’adozione di successivi provvedimenti normativi e tenuto conto dell’andamento dell’epidemia, dell’estensione dell’obbligo di certificazione verde Covid-19 e dell’evoluzione della campagna vaccinale”. Altro punto su cui potrebbero esprimersi a breve gli esperti del Cts è la riduzione della quarantena per i vaccinati. Al riguardo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha così spiegato: “Credo che arriveremo a togliere la quarantena ai vaccinati passando per una ulteriore riduzione. È un momento di transizione questo, le cose stanno andando molto bene, osserviamo ciò che accadrà nelle prossime settimane come i contagi dopo aver riaperto tutto, comprese le scuole. Poi penso che sia auspicabile e di buonsenso liberare chi è vaccinato dalle quarantene”. Inoltre, se non si fa subito “è perché vi è sempre il rischio di varianti”.