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AGGIORNAMENTO SULLE NOVITA’ PREVISTE DALLA RIFORMA DEL SISTEMA DELLE FONDAZIONI ITS

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martedì, Settembre 24, 2024

Dopo le prime interviste ad alcuni protagonisti ed esperti di questa materia, intendiamo dare una prima descrizione, partendo dal prezioso lavoro degli Uffici Studi della Camera e del Senato, sui principali contenuti del testo della Riforma del sistema degli istituti Tecnici Superiori (ITS) che sarà discusso in questi giorni al Senato.

Su questo chiederemo come Redazione di Informazione Quotidiana (IQ) alcuni chiarimenti ed approfondimenti all’Ufficio di Presidenza della VII Commissione Istruzione e Beni Culturali del Senato, tramite uno schematico questionario, che invieremo a tutti i gruppi parlamentari presenti in Commissione per raccoglierne l’opinione.

Si ricorda che il disegno di legge è stato approvato alla Camera dei deputati il 20 luglio scorso all’unanimità, sicuramente una novità positiva che non si vedeva da anni per una riforma su una materia scolastica, troppo spesso divisiva tra le forze politiche.

L’argomento ed il conseguente titolo della riforma (disegno di legge n.2333) riguarda la Ridefinizione della missione e dell’organizzazione del Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Prima di dare una descrizione di massima del testo, parliamo dei numeri di questo settore: si tratta di 111 Istituti Tecnici Superiori (ITS) che hanno la forma giuridica delle Fondazioni distribuite in quasi tutte le Regioni italiane, con 713 corsi attivi, frequentati da 18.273 studenti. Per quanto riguarda le collaborazionidi queste Fondazioni dobbiamo partire dai soggetti fondatori, i partner principali che sono quasi tremila, per la precisione 2.898, comprese le Università, gli Istituti professionali di riferimento tecnologico, gli enti locali territoriali (che secondo la nuova disciplina, qualora fosse confermato il testo approvato dalla Camera non dovrebbero essere più tra soggetti fondatori “obbligatori”), oltre a 1.141 imprese e 131 Associazioni di imprese.

Il provvedimento, che si compone di 17 articoli, punta alla prima riforma legislativa organica delle Fondazioni degli istituti Tecnici Superiori (ITS), a tutt’oggi disciplinati da una “fonte di rango” normativo secondario: un DPCM (del 25 gennaio 2008), cioè un atto normativo come quelli che abbiamo conosciuto un po’ tutti nel difficile periodo della pandemia, speriamo finalmente alle nostre spalle, cioè un Decreto approvato dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

La riforma in discussione introduce varie modifiche, a partire dalla denominazione degli ITS che si chiameranno ITS Academy, razionalizzando il ciclo di formazione post diploma secondaria, che viene definito appuntoterziario, di durata biennale (o in alcuni indirizzi triennale), che punta sulla specializzazione tecnica da assicurare in collaborazione con il mondo imprenditoriale ed anche il sistema universitario (anche esso espressione della formazione terziaria).

Ma perché la riforma di questo settore rientra tra gli obiettivi legislativi ed economici del Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza (PNRR) e cosa prevede il PNRR nello specifico?

Rispetto al secondo quesito c’è da dire che il PNRR prevede il potenziamento del modello organizzativo e didattico degli ITS come parte fondamentale dell’istruzione terziaria professionalizzante, anche al fine del rafforzamento della presenza attiva nel tessuto imprenditoriale dei singoli territori e di un’integrazione dei percorsi ITS con il sistema universitario delle lauree professionalizzanti.

Pe quanto riguarda il primo quesito l’intreccio riforma e PNRR deriva ”dall’esigenza di rafforzare le condizioni per lo sviluppo di un’economia ad alta intensità di conoscenza, per la competitività e per la resilienza, a partire dal riconoscimento delle esigenze di innovazione e sviluppo del sistema di istruzione, formazione e ricerca, in coerenza con i parametri europei”. (art. 1 del Ddl 2333)

Quindi un obiettivo, in linea con le attuali tendenze dell’UE, di potenziare e diversificare l’offerta formativa, per questo sono previsti investimenti specifici per 1,5 miliardi di euro, con la finalità di raddoppiare il numero degli attuali studenti, al fine di arrivare ad almeno 36 mila entro il quinquennio di operatività del PNRR.

Tra gli ulteriori obiettivi del PNRR, che dovranno essere perseguiti con coerenza dalla riforma in discussione, è previsto lo sviluppo di una piattaforma digitale nazionale per le offerte di lavoro rivolte agli studenti in possesso di qualifiche professionali.

Infine, nell’ambito della riforma delle classi di laurea a carattere “professionale”, viene previsto l’obiettivo di facilitare l’accesso all’istruzione universitaria per gli studenti provenienti dagli ITS, a partire da un maggiore raccordo con l’Università, regione per regione e con il riconoscimento di crediti formativi che verranno valutati rispettando l’autonomia di ogni Università

I principali elementi di novità nella riforma, oltre alla conferma di ciò che ha funzionato bene in questo primo decennio dalla costituzione delle prime Fondazioni ITS, riguardano l’offerta formativa, con nuove aree tecnologiche di indirizzo professionale ed il riequilibrio sul territorio; alcuni aspetti della disciplina degli organi di governo delle “Fondazioni ITS Academy”, i requisiti dei docenti, le modalità di finanziamento ed un aggiornamento del monitoraggio dei risultati raggiunti (sempre attraverso l’Istituto INDIRE del Ministero della PI).

Per quanto riguarda il tema strategico e delicato dell’orientamento, che è stato affrontato in questa rubrica di Informazione Quotidiana IQ già dalle prime interviste, si evidenzia che in particolare nell’ art. 9 del ddl di riforma vengono indicati programmi pluriennali che prevedono percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, nonché altre iniziative di orientamento, anche nella forma di percorsi esperienziali, destinate agli studenti degli istituti secondari superiori, compresi i licei.

Inoltre è previsto che si progettino specifiche iniziative di informazione alle famiglie sulla missione e sull’offerta formativa professionale degli ITS Academy e dei percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore.

Un’altra novità importante contenuta nell’articolo, risponde all’esigenza più volte sottolineata anche dai soggetti che abbiamo intervistato, e riguarda l’obiettivo di superare l’attuale ritardo ed il numero esiguo di studenti rispetto alle materie STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics), da recuperare anche con programmi specifici per la diffusione della cultura scientifica e tecnologica, programmi anche con l’obiettivo di sostenere le misure per lo sviluppo economico e la competitività del sistema produttivo italiano in coerenza con i parametri europei.

Si evidenzia inoltre che viene previsto per la prima volta, in modo organico, un Coordinamento nazionale per lo sviluppo del Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore, armonizzando alcuni aspetti che incidono sui percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore, ricordiamo di competenza regionale.

Infatti viene ribadito nella riforma (art. 9) che la costituzione degli ITS Academy sul territorio nazionale rispetti le competenze esclusive delle Regioni in materia di programmazione dell’offerta formativa e sia effettuata sulla base di criteri che assicurano il coinvolgimento delle parti sociali.

Si segnala tra gli aspetti positivi la presenza in tali organismi di coordinamento e consultazione previsti dall’art. 10, 11 12 oltre che dei rappresentanti dei Ministeri interessati e delle Regioni, Università anche degli attori economici e sociali coinvolti e quindi anche delle associazioni delle Fondazioni ITS, e delle loro Reti territoriali (per Regione).

Alla luce degli interventi finora registrati si segnala l’opportunità che siano inserite in questo processo di programmazione anche le Reti nazionali di filiera degli ITS, che rappresentano le Fondazioni afferenti ad una delle attuali sei principali aree tecnologiche (efficienza energetica; mobilità sostenibile; nuove tecnologie della vita; nuove tecnologie per il made in Italy; tecnologie innovative per i beni e le attività culturali; tecnologie della informazione e della comunicazione).

L’art 13 disciplina le modalità di finanziamento delle Fondazioni ITS, introducendo alcune semplificazioni e confermando alcuni principi presenti nell’attuale normativa, senza entrare nel dettaglio dei principi e criteri di seguito saranno indicati solo alcuni principali aspetti di un punto complesso e che necessita di grande equilibrio tra tutti i soggetti coinvolti.

Pertanto si riporta di seguito l’efficace sintesi predisposta nel Dossier dell’Ufficio Studi del Senato, prima citato. (doc. 463 ottobre 2021)

“ ..Innanzitutto le risorse previste sono assegnate sulla base della quota capitaria riferita al numero degli allievi che nell’anno precedente hanno conseguito un giudizio positivo per l’ammissione alla seconda o terza annualità ovvero per l’ammissione all’esame (comma 5). Inoltre, una quota delle risorse è attribuita sulla base di un criterio premiale (comma 6). Nello specifico si dispone che il 30 per cento delle risorse complessive da destinare agli ITS Academy sia assegnato a titolo premiale, per essere destinato agli Istituti attivi in ciascuna regione, che nell’anno precedente a quello per cui è erogato il finanziamento hanno riportato una valutazione positiva nell’ambito del sistema di monitoraggio e valutazione di cui all’articolo 15. Ai fini della valutazione della premialità (al comma 6, secondo periodo), si tiene conto anche del numero degli allievi diplomati in ciascun anno e del tasso di occupazione rilevato nei dodici mesi successivi al conseguimento del diploma. “

“La quota principale del finanziamento (pari al 70 per cento del totale) è assegnata agli ITS Academy a titolo di cofinanziamento degli interventi per gli ITS Academy previsti dai piani territoriali regionali…. Si evidenzia che secondo il comma 7, resta fermo per le Regioni l’obbligo di cofinanziamento degli ITS Academy accreditati inseriti nella propria programmazione territoriale dell’offerta formativa. Tale cofinanziamento deve essere quanto meno pari al 30 per cento dell’ammontare delle risorse statali stanziate”

Per quanto riguarda altri aspetti innovativi trattati nella riforma degli ITS si evidenzia, in materia previdenziale e tributaria, finalmente un’equiparazione al trattamento previsto nel settore della formazione terziaria universitaria. Infatti il comma 8 dell’art. 4 estende a chi accede ai percorsi formativi delle fondazioni ITS Academy la possibilità del riscatto degli anni di studio ai fini pensionistici nonché alle agevolazioni fiscali ivi previste, con particolare riguardo a quelle in materia di deducibilità delle rette versate e dei contributi erogati.

Inoltre è prevista l’applicazione, alle fondazioni ITS Academy, delle disposizioni vigenti in materia di erogazioni liberali in favore delle scuole del sistema nazionale di istruzione.

Si rende conto, infine, sia pur sinteticamente anche dell’articolo 14 che prevede l’istituzione, presso l’Istituto l’INDIRE del Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Anagrafe degli studenti iscritti ai percorsi degli ITS Academy e ai percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (comma 1) e l’adeguamento delle funzioni e dei compiti della banca dati nazionale di cui all’articolo 13 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 gennaio 2008 (comma 2).

In particolare il comma 2 dispone che le funzioni e i compiti della banca dati nazionale operante presso l’INDIRE, siano adeguati a quanto previsto dal disegno di legge in esame. Nel costituire la banca dati relativa al sistema di istruzione e formazione tecnica superiore si dovrà fare riferimento ai criteri generali contenuti nell’accordo in sede di conferenza unificata 1° agosto 2002, in modo da assicurare l’integrazione con i sistemi informativi delle Regioni. Viene disposto altresì che siano assicurati il coordinamento e l’integrazione della richiamata banca dati con le altre banche dati e anagrafi degli studenti previste dall’ordinamento.

Come ricordato dal Dossier dell’Ufficio Studi del Senato) queste previsioni normative potrebbero “presentare elementi di sovrapposizione” pertanto viene suggerito di valutare “al riguardo l’opportunità di definire un coordinamento tra le due disposizioni”.

In conclusione, l’auspicio che ci sentiamo di condividere è che si continui il sollecito cammino di approvazione del provvedimento nello stesso clima unitario avviato alla Camera, e che si dia la giusta priorità a questa riforma ed alla certezza di migliorare il sistema fornendo adeguate risorse per le infrastrutture e per i corsi degli ITS al fine di realizzare i giusti macro obiettivi del PNRR. In questo modo, concretamente ed in tempi rapidi, si renderanno più attraenti le iscrizioni a questi corsi e più visibile il prezioso contributo delle nuove Fondazioni ITS Academy nel far crescere un occupazione qualificata e rilanciare la competitività del sistema imprese in un’ ottica di sviluppo sostenibile del nostro Paese.

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